MENU' IN BRAILLE PER I NON VEDENTI NEI RISTORANTI

Pubblicato: Giovedì, 12 Luglio 2012 14:16

da sinistra: Veronesi, Arena, Mancini,  Turrini, Vangi. Aderendo all’invito della “Cooperativa Azalea” e dell’“Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti” sezione di Verona, Confcommercio Verona, tramite l’Associazione ristoratori scaligera, si fa promotrice, insieme alle due realtà, di un importante progetto volto ad agevolare ed aumentare la frequentazione di ristoranti e locali del Veronese da parte di persone con problemi della vista.
I locali che aderiscono all’iniziativa “Non vedenti ed ipovedenti” - compresa nell’ambito di un più ampio progetto denominato “Turismo per tutti, nel cuore dell’ospitalità” che vede la partecipazione anche della Provincia di Verona - propongono i menù in braille e sono stati protagonisti di un'azione formativa organizzata da Confcommercio Verona finalizzata a conoscere meglio alcune esigenze di base di chi ha problemi di vista per facilitarli ed offrire una migliore ospitalità.

I ristoranti che hanno aderito, in questa prima fase, sono:

 

  1.  Ristorante La Stua di Erbezzo
  2.  Locanda dei Capitani di Verona
  3.  Trattoria Da Brinchi di Caselle di Sommacampagna
  4.  Ristorante Al Bersagliere di Verona
  5.  Ristorante Il Gargano di Villafranca di Verona
  6.  Ristorante La Tavola Dossobuono di Villafranca
  7.  Ristorante Bue d'Oro di Valeggio sul Mincio
  8.  Ristorante La Carica di Pastrengo
  9.  Locanda "Le Salette" di Fumane
  10.  Ristorante Gran Can di Pedemonte di Valpolicella

 

Un progetto pilota, come è stato definito nella conferenza stampa di presentazione che si è svolta questa mattina nella sede di Confcommercio Verona alla presenza di Paolo Arena, presidente provinciale della principale organizzazione del terziario di mercato; Gianni Veronesi, massimo esponente dell’Associazione ristoratori di Verona e provincia aderente a Confcommercio; Roberta Mancini, presidente della sezione veronese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Giovanni Vangi, vicepresidente; Giuseppe Turrini, presidente della cooperativa Azalea.

“Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa – ha detto Paolo Arena - che eleva la qualità dell’ospitalità da parte dei nostri ristoratori e punta ad abbattere le barriere mettendo a loro agio le persone con particolari bisogni, il cui numero è in costante aumento. Un progetto pilota a livello nazionale che parte con 10 ristoranti di tutta la provincia, numero destinato ad aumentare. Confcommercio ha organizzato iniziative formative mirate a garantire un’ospitalità idonea predisponendo menù in braille e assicurando grande attenzione alla disposizione di bottiglie, posate e bicchieri sui tavoli, ma anche l’accoglienza in salette poco rumorose per favorire l’ascolto. Un’iniziativa che siamo certi avrà un risvolto anche in termini di immagine con potenziali ripercussioni positive per il turismo visto il crescente numero di persone con difficoltà che giustamente non rinunciano agli spostamenti”.
“E’stato un onore e un piacere entrare nel progetto - ha detto il presidente dei ristoratori Gianni Veronesi – e siamo certi che strada facendo saranno molti altri i locali ad aggiungersi”.
“La disabilità sensoriale – ha esordito Roberta Macini - è ancora poco conosciuta, le barriere che subiamo sono più che altro di natura culturale e il senso dell’accoglienza, perseguito da questa iniziativa, è ciò che ci fa vivere la normalità”. “L’83% delle informazioni – ha proseguito - deriva dalla vista per cui vedenti e ipovedenti possono fare affidamento solo sul restante 17%. Un progetto importante il cui esempio auspichiamo venga seguito da altre iniziative: Verona merita questo tipo di attenzioni”.
Il vicepresidente dell’Unione Italiana ciechi Giovanni Vangi ha quindi dimostrato il funzionamento di un semplice apparecchio tecnologico che “legge” e trasforma gli scritti in informazioni vocali, a beneficio di chi non conosce il braille, mentre Giuseppe Turrini ha parlato dell’impegno di Azalea Cooperativa Sociale Onlus, realtà veronese che opera da anni nell’ambito socio assistenziale a favore dei soggetti deboli di Verona e provincia, assicurando lavoro ad oltre 500 persone.

 

Mancini, Turrini e Vangi


ALCUNI DATI SULLA POPOLAZIONE “NON VEDENTE ED IPOVEDENTE” INTERESSATA AL TURISMO E ALLE VACANZE


IN EUROPA

In Europa, secondo quanto emerge da un recente progetto similare attuato dalla Regione Piemonte in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Nazionale, ci sono più di 2 milioni di non vedenti e 10 milioni di ipovedenti.


IN ITALIA

In Italia, l’ISTAT stima che ci siano 362.000 ciechi mentre, secondo altre fonti, sarebbero almeno 380.000. In ogni caso sarebbero almeno cinque volte tanto gli Ipovedenti:1.500.000.
Le persone non vedenti sono aumentate di circa il 30% negli ultimi 20 anni.
Nella popolazione con almeno 55 anni di età, infine, quasi 500.000 persone hanno un visus compreso tra 3/10 e 5/10. L’indagine ha d’altra parte evidenziato che la disabilità sensoriale visiva interessa tutte le fasce d’età, anche se, ovviamente, la tendenza cresce in maniera allarmante soprattutto nella popolazione più anziana.


I CIECHI IN VENETO E A VERONA - DATI INPS 2010

Nel Veneto su una popolazione calcolata di 4.885.548 individui si contano 8.457 ciechi ed ipovedenti.

In provincia di Verona, i ciechi e gli ipovedenti che percepiscono un’indennità dall’INPS, e che quindi possono essere censiti, sono stimati attorno a 1.648 persone di cui 975 ipovedenti e 673 ciechi; mentre 574 sono gli iscritti alla “Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione di Verona”.

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