IL COMUNE DI GARDA NON VUOLE PIÙ PROMUOVERE IL LAGO

GardaI Comuni devono contribuire alla promozione turistica del Lago di GardaFederalberghi Garda Veneto ne è convinta e si fa portavoce di tutti i suoi soci. Anche la maggior parte dei Comuni del Lago sembra esserne consapevole, tranne uno.

 

E' stato pubblicato l'ordine del giorno del Consiglio comunale di Garda del 21 luglio prossimo che al punto tre prevede: “Revoca deliberazione del consiglio comunale n. 38 del 30.09.2014 ad oggetto: "esame e approvazione accordo tra il "consorzio lago di garda e'…" e i comuni di affi, bardolino, brenzone, bussolengo, castelnuovo del garda, garda, costermano, lazise, malcesine, peschiera del garda, rivoli veronese, san zeno di montagna, torri del benaco e valeggio sul mincio (vr)”.

Questo significa che l'amministrazione comunale di Garda ha deciso di non condividere il progetto di promozione del Garda unico, presentato dal Consorzio Lago di Garda Veneto e sovvenzionato per il 50% dalla Regione Veneto, e quindi di non versare lo 0,06% delle entrate della tassa di soggiorno all'Ente di promozione turistica del lago. Il progetto era stato presentato ad ottobre dello scorso anno, in Dogana Veneta a Lazise, alla presenza dell'Assessore al Turismo della Regione Veneto e sottoscritto da tutti i Comuni presenti, tra i quali il Comune di Garda. “Gli operatori turistici, soprattutto quelli di Garda, afferma il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Marco Lucchini, sono molto sorpresi dall'atteggiamento dell'Amministrazione comunale di Garda che probabilmente ha interpretato il progetto in modo sbagliato rischiando di bloccare in questo modo la promozione del territorio, motore di tutto il settore turistico. Gli operatori da sempre investono milioni di euro nella promozione della propria attività e quindi, indirettamente, anche nella promozione del territorio mentre le amministrazioni sono spesso solo in grado di chiedere agli operatori tasse e balzelli nonché la disponibilità di pernottamenti in caso di manifestazioni e eventi.

 

E' arrivato il momento che anche le Amministrazioni comunali, pur nelle difficoltà economiche del momento, facciano dei sacrifici ma soprattutto partecipino ad un lavoro di squadra. Mi auguro che l'Amministrazione di Garda voglia rivedere la sua posizione e dare agli operatori e al primo settore economico del territorio, quello turistico, la considerazione che meritano. La chiusura da parte di un solo Comune potrebbe compromettere l'intero progetto. Chiediamo quindi che da questo progetto come dal progetto sul nuovo collettore restino fuori i campanilismi politici a vantaggio della tutela e della salvaguardia di un territorio. Una promozione turistica incisiva e unificata e un nuovo collettore garantirebbero lavoro e benessere per noi e per le generazioni a venire.”

 

Giovanni Bernini, presidente di AssogardaCamping, sottolinea l'importanza di essere uniti e di collaborare per il bene di tutti. “Bisogna che tutti i Comuni credano e appoggino questo progetto. Se non usciamo dalla logica locale non riusciremo mai a sostenere un progetto di un certo livello. Per avere una vera promozione turistica, unitaria e di effetto bisogna essere uniti e collaborare alla buona riuscita del progetto. Se i contenuti non soddisfano se ne può discutere ma bloccare la promozione può avere gravi ripercussioni per tutti”.

 

Deciso e ironico il commento del Presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena: “"Nel momento in cui si sta per concretizzare il tanto sbandierato ed auspicato momento sinergico tra il Pubblico ed il privato il Comune di Garda, inaspettatamente, agisce in senso assolutamente contrario. Confcommercio As.Co. Verona, che rappresenta il settore del turismo nella Provincia di Verona, non ha parole per commentare questa decisione. Speriamo che nei prossimi giorni, in cui la temperatura si alzerà, l'Amministrazione gardesana riveda la propria posizione accantonando la proposta di deliberazione presentata".
Il progetto presentato dal Consorzio Lago di Garda Veneto e approvato dalla Regione Veneto con delibera di stanziamento del 50% del suo ammontare aveva sollevato, nei mesi scorsi, parecchie perplessità soprattutto per la legittimità che il rimanente 50% fosse stanziato dai Comuni attraverso la tassa di soggiorno. La corte dei Conti lo scorso marzo avrebbe dissipato ogni dubbio affermando che il contributo da parte dei Comuni è legittimo perché in riferimento all'intero territorio.




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