DECLINO COMMERCIALE DI SAN BONIFACIO E NUOVI BISOGNI

Pubblicato: Martedì, 12 Giugno 2018 10:40

di Paolo Ambrosini*


In queste ultime settimane molti sono rimasti colpiti per le chiusure di alcuni esercizi commerciali che sono andate ad arricchire il numero di negozi sfitti in centro a San Bonifacio. Le ragioni di queste chiusure, al di là delle singole vicende imprenditoriali, sono a mio avviso strutturali e frutto di precise scelte che negli anni le amministrazioni hanno fatto.

 

Infatti il centro cittadino negli anni Ottanta era punto di riferimento per un ampio bacino (tutti ricordiamo il sabato sera e le domeniche quanta gente passeggiava per corso Venezia!) e questo aveva giustificato la scelta delle amministrazioni di allora ad avviare un piano commerciale con la costruzione dapprima del Centro commerciale e poi di nuove aree adibite a supermercati alle porte del paese.

 

Paolo Ambrosini mentre interviene all'assemblea nazionale Ali

 

Questi interventi hanno prodotto l’effetto di spostare una buona parte del flusso commerciale dal centro storico alle nuove aree mercatali; si è quindi pensato che rendere più gradevole l’arredo urbano del centro storico avrebbe favorito il ritorno dei clienti ma la scelta di chiudere la piazza al parcheggio senza peraltro valorizzarla come spazio d’incontro ha favorito ancor di più il centro commerciale e i supermercati alle porte del paese che nel frattempo sono anche cresciuti come numero, dato che presso queste strutture vi è comodità di parcheggio; la recente decisione di chiudere corso Venezia nell’arco del pomeriggio di sabato e la domenica e l’annunciata chiusura del cinema hanno aggravato la situazione spingendo alcuni a spostare la propria attività ed altri a chiudere definitivamente.


Quello che in questa evoluzione è mancato da parte degli amministratori è stata la consapevolezza che il centro di San Bonifacio, come tutti i centri storici, oggi per poter essere attrattivo deve riuscire a rispondere ai nuovi bisogni che i consumatori esprimono, che non è certo quanto sostenuto da alcuni di passeggiare liberamente per le vie dello shopping.
In un recente seminario di aggiornamento per librai il prof. Tiziano Vescovi dell’università Cà Foscari di Venezia ha spiegato che le abitudini d’acquisto sono cambiate negli ultimi anni passando dalla ricerca dell’avere, all’essere sino al più recente condividere. 

 

Avere risponde al bisogno primario dell’acquisto e l’offerta commerciale vincente oggi è sicuramente quella di chi offre il prodotto al prezzo più basso. Essere risponde invece alla ricerca di senso: acquisto perché quel bene mi completa come persona, mi arricchisce nell’immagine, nel mio percepito e qui è importante spesso un’offerta che risponda a criteri di qualità e nella quale diventa determinante il ruolo del commerciante nel saperla proporre. Condividere: acquisto perché con quell’atto condivido un’esperienza con altri, o perché quel bene che acquisto mi permette di mettermi in relazione con altri che quel bene hanno acquistato.

 

Ed è proprio su quest’ultimo passaggio che San Bonifacio non si è adeguato perché a differenza di quanto stanno facendo centri a noi vicini quali ad esempio Soave che molto sta investendo sulla condivisione del centro storico, mancano attività di valorizzazione del centro storico organizzate o sostenute dall’amministrazione, manca una programmazione di eventi in grado di dare un senso alla chiusura della piazza, e quanto si fa è solo frutto dell’iniziativa privata, che però non è e non sarà mai sufficiente per far tornare il centro di San Bonifacio attrattivo per i clienti e di conseguenza per nuovi operatori commerciali.


Manca ed è mancata in questi anni la consapevolezza da parte dei nostri amministratori che azioni di promozione del centro storico sono un’opportunità prima di tutto per San Bonifacio e per la sua cittadinanza e che la presenza di un mix merceologico qualificato in centro è precondizione per mantenerne vivo il commercio e i servizi e non disperdere un patrimonio di competenze e di valore.

 

* presidente provinciale e nazionale Associazione librai Ali-Confcommercio, consigliere della delegazione Confcommercio di San Bonifacio

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