«CODICE IDENTIFICATIVO, IL VENETO PARTA SUBITO»

Una sentenza storica che deve tracciare la strada per le Regioni, Veneto compreso, sul tema degli affitti brevi.

 

E’ il commento di Paolo Arena e Nicola Dal Dosso, rispettivamente presidente e direttore di Confcommercio Verona e Giulio Cavara, presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio, alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato infondato il ricorso con il quale il Governo Gentiloni aveva impugnato la legge lombarda istitutiva del Cir, il Codice Identificativo di Riferimento: una sorta di bollino di qualità che deve essere riportato in ogni annuncio pubblicitario e promozionale, sia online (comprese dunque le piattaforme come Airbnb) e che certifica l’ufficialità della struttura.

 

“Adesso il Veneto deve partire subito per adottare il Codice identifico, primo passo per avere una sorta di tracciabilità delle locazioni turistiche: è un punto di partenza, non di arrivo, per costruire un sistema competitivo ed equo – afferma Giulio Cavara - Le strutture alberghiere devono rispettare numerose disposizioni in materia di sicurezza, igiene, idoneità dei locali mentre la proposta di immobili in locazione turistica sfugge a molte di queste normative. Non a caso in occasione dei controlli emergono molte irregolarità. Chi lavora nello stesso mercato, deve fare riferimento alle stesse regole”, conclude Cavara.

“Con il Cir - dice Paolo Arena - ci saranno più garanzie per i turisti di un prodotto ricettivo in linea con gli standard indicati dalle legge regionale e, in generale, i cittadini si sentiranno più sicuri perché l’attività extralberghiera sarà più trasparente e verificabile. Nel solo Comune di Verona sono ben 2000 le locazioni turistiche presenti”.


“Il mondo del turismo - aggiunge Nicola Dal Dosso - sta affrontando una rivoluzione epocale grazie alle nuove tecnologie ed al mutamento globale degli stili di vita. Cogliere la forza delle innovazioni del web significa ampliare l’offerta anche ricettiva delle nostre città. Ma questa trasformazione deve anche accompagnarsi con meccanismi di contrasto a forme di abusivismo o improvvisazione”.




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