ECCO IL CODICE IDENTIFICATIVO. CAVARA: PIU' CONTROLLI

CAV63La Giunta regionale del Veneto ha approvato martedì 3 settembre il regolamento che disciplina gli obblighi informativi riguardanti gli alloggi dati in locazione turistica, in applicazione della legge approvata all’unanimità nel giugno scorso dall’assemblea di palazzo Ferro Fini.

 

 

Il via libera all’introduzione di un codice identificativo in base al quale ogni locatore ha l’obbligo di comunicare alla competente Direzione regionale i dati relativi alla locazione turistica (identificando il locatore e l’alloggio, precisando il periodo di locazione, il numero delle camere e dei posti letto) oltre ai dati relativi ad arrivi e presenze dei turisti ospitati, riceve il plauso di Confcommercio Verona e della sua Associazione Albergatori presieduta da Giulio Cavara.

 

“Un ottimo risultato", dice Cavara. "Finalmente arriva quella che rappresenta la base su cui gli organi investigativi potranno costruire la loro attività per capire cosa c’è veramente sul territorio. Ora servono risorse, anche umane, adeguate, con l’obiettivo di dar vita a un’efficace lotta al sommerso che in parte veniva e viene già svolta, anche in ambito locale, ma con dei limiti: senza investimenti e azioni ad hoc, questo regolamento rischia di rimanere fine a sé stesso”.

 

“La palla adesso passa alle amministrazioni comunali - aggiunge Cavara - che devono attivarsi in modo diretto per portare a casa ciò che è loro dovuto in termini di imposte dirette e di soggiorno. Dal canto nostro, continueremo a dialogare con i nostri referenti regionali perché crediamo che la legge veneta in materia vada modificata: il comparto delle locazioni turistiche può essere normato in modo più incisivo, separando l’attività ricettiva tradizionale dall’extralbergiero”.

 

“C’è spazio per tutti - conclude Cavara - ma in segmenti di mercato differenti, che vanno regolamentati in modo diverso e adeguato. Il lavoro da fare è sicuramente tanto. A nostro avviso è tempo che l’amministrazione comunale affronti senza esitazione l’ormai evidente squilibrio urbanistico del centro città, abbandonato dai residenti a favore di un numero ormai fuori controllo di turisti. Riteniamo che questo settore sia una risorsa solo se ben coniugato con il tessuto abitativo tradizionale”.




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