CARO LIBRI DI TESTO? I DATI ALI DICONO DI NO

AMBRMATT3Ali Confcommercio, l'associazione più rappresentativa dei librai italiani presieduta dal sanbonifacese Paolo Ambrosini (nella foto con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella) ha analizzato, grazie al supporto di Rinascita informatica, tutte le adozioni dei libri di testo operate dalle scuole italiane come risultano dal sito del Miur ed è quindi in grado di indicare alle famiglie la spesa media attesa per i vari cicli di studio e da quest'anno è in grado di offrire inoltre un confronto con l'anno precedente. 

 

Dai dati  si evidenzia come una famiglia per un figlio alle scuole medie spenda mediamente 0.51€ al giorno, cifra che per l’intero ciclo delle superiori diventa pari a 0.65 € al giorno, con valori sostanzialmente stabili se confrontati con quelli dell'anno scorso.

 

Ali ricorda che la dotazione di libri di testo risponde a precise esigenze didattiche degli insegnanti e che nella scelta sono coinvolti anche i genitori e gli studenti attraverso i loro rappresentanti; infatti gli insegnanti, con l'approvazione dei consigli di classe, ove siedono i rappresentanti dei genitori e degli alunni, scelgono i libri di testo; la scelta approvata dal consiglio di classe viene poi ratificata dal consiglio d'istituto che deve verificare il rispetto dei tetti di spesa stabiliti dal ministero. Il prezzo dei libri viene stabilito dall'editore ed è valido per tutto l'anno solare; gli editori depositano i propri listini al ministero.

 

"La scuola è per i nostri figli un'opportunità di crescita e un percorso che li porterà un domani ad essere cittadini del mondo", sottolinea il presidente di Ali Confcommercio Paolo Ambrosini. "Come librai italiani siamo da sempre convinti che le famiglie debbano essere sostenute nell'impegno educativo dei loro figli con forme di detrazione fiscale al pari ad esempio delle spese mediche e per la palestra. Sono anni che proponiamo questa misura, ma sempre ci viene detto che costa troppo, poi però ogni anno leggiamo che i soldi per altri interventi ci sono: la politica, il governo le istituzioni ci dicano con chiarezza se intendono sostenere le famiglie nella formazione dei loro figli! Continuare a indicare i libri di testo e le spese per la formazione in generale come causa delle difficoltà delle famiglie ci sembra in gioco pericoloso soprattutto alla luce dei dati sulla lettura e sulla comprensione del testo scritto, che di recente sono stati resi pubblici e che tanto allarme hanno destato tra gli esperti".

 

"Ci auguriamo quindi - aggiunge Ambrosini - che si prenda atto che non esiste nessuna emergenza per la spesa dei libri di testo e che si lavori invece tutti insieme con le istituzioni per individuare le soluzioni percorribili per consentire alle situazioni di particolare disagio economico di poter affrontare la spesa attesa e per far comprendere alle forze politiche e alle istituzioni che occorre intervenire per dare un segnale di attenzione a tutte le famiglie per le spese formative. Quello che come librai possiamo fare, oltre a continuare a proporre la detrazione fiscale nelle sedi istituzionali, è offrire agli studenti e alle loro famiglie la competenza e la professionalità del nostro servizio tutto l'anno, convinti come siamo che la prima forma di risparmio vera è il servizio!".

 

In una recente intervista al quotidiano Avvenire, intanto, Ambrosini ha ribadito l'urgenza di rendere detraibili i libri di testo.




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