LA CONTRAFFAZIONE MORDE ANCHE IL NORDEST

Categoria: Attualità
27 Novembre 2019

In Italia la contraffazione è in continua crescita. Non fa eccezione il Nordest, sebbene registri percentuali inferiori rispetto al dato nazionale sull’acquisto di prodotti e servizi illegali. È quello che emerge dal Rapporto di Confcommercio realizzato in collaborazione con Format Research e presentato martedì 26 novembre in occasione della Giornata nazionale “Legalità ci piace!”, giunta alla settima edizione. 

 

Leggermente inferiore al dato nazionale (30,5%) la percentuale dei consumatori del Nord Est che acquistano prodotti contraffatti pari al 27,2%. I prodotti contraffatti maggiormente acquistati dai consumatori del Nord Est sono abbigliamento (56%), alimentari (40,7%) e orologi, gioielli e occhiali (33,8%). Rispetto al dato nazionale i prodotti contraffatti più acquistati sul web nel Nord Est sono: i biglietti piratati (+20 punti percentuali), le scarpe e calzature (+10%), i profumi (+2,4%).

 

  


“La battaglia di Confcommercio è sempre stata per il rispetto delle regole. Non parliamo solo di merce contraffatta, ma anche di servizi che il consumatore acquista pensando di risparmiare e di correre rischi contenuti, salvo poi prendere delle sonore cantonate - dichiara il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon – Spesso queste leggerezze si pagano a caro prezzo. Ed è quello che stiamo sottolineando da anni, con campagne mirate e costanti, e iniziative anche culturali messe in campo nel settore dell’abbigliamento. Basti pensare a quelle realizzate con il Tavolo regionale della Moda. Abusivismo e contraffazione danneggiano tutto il tessuto economico, da quello produttivo al commercio”.

Ed è proprio l’abbigliamento il settore di acquisto illegale più ‘gettonato’, con il 62% dei consumatori che dichiarano di aver comprato merce contraffatta nel 2019, seguito dai generi alimentari (41%) e orologi, gioielli e occhiali (35%).  “Il dato sulla percezione di fenomeni di corruzione e usura a Venezia può essere confortante, ma anche di fronte a questo ‘sentiment’ positivo non bisogna abbassare la guardia, e portare la percentuale dei reati il più vicino possibile allo zero”, conclude il presidente di Confcommercio Veneto.

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