ASSEMBLEA FIPE: LE RICHIESTE ALLA POLITICA, PATTO DI FILIERA

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19 Novembre 2021

I segnali di ripresa nel settore dei pubblici esercizi ci sono, ma bisogna scongiurare qualsiasi forma di limitazione legata alla recrudescenza del Covid e serve una regia unitaria nella filiera, mentre occorre porre massima attenzione al tema dei rincari delle materie prime e al rischio di un calo consumi: è quanto emerso dall'assemblea nazionale della Fipe-Confcommercio di ieri a Roma, cui hanno preso parte anche il presidente provinciale Paolo Artelio e il vicepresidente Emanuel Baldo

 

Tanti i temi trattati in assemblea, molteplici i dati forniti: nel 2021 la spesa degli italiani per consumi alimentari fuoricasa tornerà ad oltre 63 miliardi di euro, con un incremento del 17,2% rispetto al 2020, ma ancora sotto i livelli pre-covid per oltre 20 miliardi di euro. Più contenuto l'aumento della spesa alimentare domestica: +0,8% rispetto allo scorso anno.

"Sono necessarie politiche lungimiranti di sostegno e di sviluppo alla ristorazione, elementi qualificanti della nostra offerta turistica e strumenti formidabili di promozione del nostro patrimonio agroalimentare", ha detto il presidente della Fipe Lino Enrico Stoppani davanti al ministro del turismo Massimo Garavaglia e al presidente Confcommercio Carlo Sangalli.


"L'Italia è un paese provato dalla pandemia - ha affermato Sangalli - nel 2021 la crescita del PIL si attesterà al 6%, corriamo è vero, ma per recuperare nel 2022 i livelli prepandemici del 2019 che era già un anno debole per crescita rispetto al 2017. Per i consumi bisognerà invece attendere il 2023. L'inflazione e l'aumento delle spese obbligate rischiano di ridurre i consumi nei prossimi mesi”. “Siamo convinti – ha aggiunto Sangalli - che bisogna prestare più attenzione all'eredità della pandemia sul tessuto delle imprese e in particolare sul terziario. Non c'è una formula magica, ma una buona ricetta per la crescita esiste ed è quella che riassumo con 4 C, come le vitamine per l'economia: collaborazione, competenze, cultura e coraggio”.


L'impatto della pandemia sulla ristorazione è stato devastante anche a livello internazionale. In tutti i Paesi del vecchio continente la flessione dei consumi è stata superiore al 30%, con punte di oltre il 40% in Spagna sottolinea la federazione. Prima della pandemia, la sola spesa turistica destinata alla ristorazione valeva 18,5 miliardi di euro, con 8,4 miliardi di euro garantiti dal turismo straniero, con un valore aggiunto pari a circa 7 miliardi.


Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha voluto lanciare un “messaggio di ottimismo” e di “vicinanza al settore”: “Quest’anno – ha detto - il Pil crescerà molto, abbiamo avuto un calo molto forte ma avremo anche un bel rimbalzo credo anche nell’ordine del 6,6%. Però dobbiamo porre le basi perché questa crescita diventi duratura. Dobbiamo spendere in maniera efficace i fondi del Pnrr”. “Come ministero – ha aggiunto - cerchiamo di risolvere i problemi che abbiamo sul tavolo: la Bolkestein prima di tutto, dobbiamo cercare una soluzione definitiva e abbiamo il dover di trovarla consentendo a chi deve investire certezza delle regole. Ci sono poi i fondi del recoverydove è coinvolta anche la ristorazione. Importante sarà la velocità e l’efficacia dei provvedimenti”.

 

Garavaglia ha poi sottolineato la necessità di “adottare un piano strategico dell’enogastronomia con obiettivi chiari per valorizzare una delle nostre più grandi potenzialità. In Italia si svolgerà il sesto congresso mondiale dell’Onu sull’enoturismoche coinvolge 160 nazioni. Dobbiamo mostrare al mondo le potenzialità del nostro sistema Paese”. Il problema però è che manca forza lavoro in particolare nel settore turismo. “Bisogna intervenire velocemente con regole che sistemino questa anomalia anche con la decontribuzione ma soprattutto serve formazione". Il ministro ha chiuso il suo discorso con una richiesta al settore dell’agroalimentare: "Chiedo che i fondi del turismo restino al turismo, c'è un residuo molto importante delbonus vacanze, la cosa peggiore sarebbe mandarle in economia e perderli. C'è un emendamento al Senato sul decreto fiscale, vi chiediamo di darci una mano a fare pressione e a farlo passare in modo che resti al settore turismo per risolvere tanti grossi problemi".

 

A fine assemblea si è tenuta una tavola rotonda con Marilisa Allegrini, Cantine Allegrini; Livia Iaccarino, Ristorante Don Alfonso 1890; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Marco Lavazza, Presidente Unione Italiana Food; Giulio Rapetti Mogol, Presidente SIAE; David Granieri, Vice Presidente Coldiretti. Nell'occasione i rappresentanti di Fipe, Confagricoltura, Coldiretti, Unione Italiana Food, oltre a Siae per il ruolo della musica nei Pubblici Esercizi, hanno firmato la "Carta dei Valori" della ristorazione italiana, con i principi cardine per la valorizzazione condivisa del settore.

 

"Un patto tra le filiere per il Paese che risponde alla necessità di rafforzare una visione comune e condivisa sui grandi temi dell’enogastronomia e del turismo del nostro Paese", lo ha definito Stoppani. "E' necessario e urgente che il Paese si doti di una politica di sistema sulla ristorazione, seguendo il virtuoso esempio di tanti altri paesi che, pur non avendo la nostra storia e le nostre eccellenze, hanno investito sul comparto, perché consapevoli del suo grande valore economico, identitario ed attrattivo".

"Le nostre imprese - ha proseguito Stoppani - segnalano forti tensioni sui prezzi di acquisto delle materie prime e in taluni casi difficoltà di approvvigionamento ed è pertanto necessario un attento presidio da parte del Governo proprio per contrastare eventuali fenomeni speculativi". E sui dehors: "Certamente la semplificazione delle pratiche di occupazione suolo pubblico e le gratuità concesse per l'annualita' 2021, vanno prorogate".  

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