BOOM DI CONTAGI, AZIENDE E NEGOZI RISCHIANO DI CHIUDERE

Categoria: Attualità
14 Gennaio 2022

Veronesi sotto assedio del Covid. Con oltre 46 mila positivi quella scaligera è la provincia veneta più colpita in questa quarta ondata (segue Padova, ma con uno scarto di cinquemila casi): calcolatrice alla mano significa che un residente su venti è contagiato, il 5 per cento della popolazione. E si tratta di calcoli al ribasso, stando al presidente del Veneto Luca Zaia. «Supera l’80 per cento il numero di aziende con una o due persone a casa dal lavoro, perché positivi, in isolamento o con figli nella cui classe ci sono contagi - ha detto oggi al Corriere di Verona Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona - Se consideriamo che le piccole e medie imprese veronesi hanno tra i cinque e i sette dipendenti la situazione è drammatica. Molti rischiano di dover chiudere».

 

Un caso, in realtà, è già emerso - scrive ancora il Corriere di Verona - si tratta del supermercato Melotto di Isola Rizza, l’unico del Comune che è insieme punto Amazon, delle Poste, tabaccaio e appunto supermercato. A farne le spese i residenti più fragili, spesso anziani che non hanno modo di andare altrove. E così l’amministrazione guidata dalla sindaca Vittoria Calò raccoglierà le richieste di aiuto (anche dei quarantenati) con spese a domicilio per chi le richiede. È una situazione limite, ma Confcommercio teme che di qui a breve saranno diverse le aziende senza altra alternativa se non chiudere per Covid.

 

Un allarme condiviso una settimana fa, a margine della seduta del Comitato per l’ordine e la pubblica sicurezza, dal sindaco di Verona Federico Sboarina. «Servizi pubblici e privati sono a rischio caos», aveva detto. La speranza di tutti è che i contagi inizino a diminuire (ieri in Veneto sono scesi a 17.956 da 21.594 del giorno prima). Non fosse, per Confcommercio, vanno riviste le regole. «Non voglio banalizzare la gravità della situazione e della pandemia - dice Arena - ma la maggior parte dei lavoratori è vaccinata, si allentino le regole». Che poi è quello che vorrebbe la Regione: ieri Zaia è tornato a chiedere che gli asintomatici non siano conteggiati tra i positivi.

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