Decreto Aiuti ter, tutte le misure. Confcommercio: vanno potenziate

Il Consiglio dei ministri ha varato il nuovo Decreto Aiuti ter a seguito dell'approvazione da parte del Parlamento dell'utilizzo dei 6,2 miliardi di maggiori entrate che rappresentano la quota principale di copertura del provvedimento, per una quota complessiva da 14 miliardi.

Per Confcommercio si tratta di "misure utili, ma da potenziare: gli interventi in materia di crediti d’imposta volti a mitigare l’impennata dei costi energetici si sostanziano, infatti, in un beneficio del 40% per gasivori e non gasivori, del 40% per gli energivori e del 30% per i non energivori. Ma si tratta di misure riferite ai consumi per il prossimo bimestre ottobre-novembre. Occorrono, dunque, interventi per il rafforzamento, in particolare, del credito d’imposta per i non energivori già operante per il trimestre luglio-settembre, oltre che per una copertura anche per il prossimo mese di dicembre".

 

LE MISURE NEL DETTAGLIO:

ESTENSIONE DEL CREDITO D'IMPOSTA - Il meccanismo del credito d'imposta da ottobre varrà quindi per tutte le imprese. Fino al 30 settembre è confermato l'attuale meccanismo, con credito d'imposta al 25% per le imprese energivore e al 15% per le altre imprese con consumo maggiore di 16,5 MW. Per i mesi di ottobre e novembre è previsto un rafforzamento, con soglia del 25% per le imprese energivore e gasivore e al 40% per tutte le imprese che consumano gas.

BOLLETTE - Garanzia statale sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette, con accordi da sviluppare con le banche per offrire i prestiti al tasso più basso, in linea con il Btp. È stata anche confermata la riduzione delle accise su gasolio e benzina fino a tutto novembre, con prossimo decreto ministeriale.


SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - Stanziamento di 400 milioni per il SSN, suddiviso tra le regioni e province autonome per far fronte ai rincari nel settore ospedaliero, comprese RSA e strutture private.


BONUS E AGEVOLAZIONI - "Una tantum" di 150 euro per i redditi inferiori a 20mila euro lordi annui, compresi i pensionati (platea di 22 milioni di persone). Sono stati anche stanziati circa 190 milioni per il sostegno alle aziende agricole, con interventi per la riduzione dei costi del gasolio agricolo, dei trasporti e dell'alimentazione delle serre.


ALTRI AIUTI - Per le scuole paritarie e gli asili arrivano 10 milioni di euro per far fronte al caro bollette e revisione in senso restrittivo della disciplina in materia di delocalizzazioni, con aggravio delle sanzioni. Previsti inoltre altri contributi in favore dello sport, del mondo della cultura (in particolare cinema e teatri) e del terzo settore. Stanziati 100 milioni di euro per il trasporto pubblico locale. In attuazione del PNRR, norme per la realizzazione di nuovi alloggi universitari e modifiche alla disciplina degli Istituti Tecnici Superiori.


TERZO SETTORE - Inserita una norma per aiutare gli enti che gestiscono servizi per la disabilità a sostenere i costi dell'energia. Istituito un fondo di 120 milioni l'anno, di cui 100 da fondi gestiti dal ministro per le Disabilità. I fondi spettano agli enti del Terzo settore e agli enti religiosi civilmente riconosciuti che gestiscono servizi sociosanitari e sociali in regime residenziale e semiresidenziale per disabili che per l'aumento dei costi energetici hanno subito un incremento dei costi oltre il 30% nel III e IV trimestre.

RINNOVATO LO SCONTO CARBURANTI - Per arginare l'aumento dei costi, il 14 settembre scorso il ministro dell'Economia, Daniele Franco, e quello della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato anche un decreto interministeriale che proroga fino al 17 ottobre le misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale dei carburanti. Si estende così fino a tale data il taglio di 30 centesimi al litro per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione.

Confcommercio: "Misure utili ma da potenziare"
"Misure utili, ma da potenziare. Gli interventi in materia di crediti d’imposta volti a mitigare l’impennata dei costi energetici si sostanziano, infatti, in un beneficio del 40 per cento per gasivori e non gasivori, del 40 per cento per gli energivori e del 30 per cento per i non energivori. Ma si tratta di misure riferite ai consumi per il prossimo bimestre ottobre-novembre. Occorrono, dunque, interventi per il rafforzamento, in particolare, del credito d’imposta per i non energivori già operante per il trimestre luglio-settembre, oltre che per una copertura anche per il prossimo mese di dicembre. Andrebbe poi previsto un maggior ristoro per bollette con incrementi dei costi dei consumi elettrici per kWh superiori al 100%". Questo il commento di Confcommercio sui contenuti del decreto aiuti Ter varato dal Consiglio dei Ministri.

"Bene, inoltre, - prosegue la nota - gli interventi prospettati per fronteggiare gli effetti del caro carburanti nel settore dei trasporti, ma la portata delle misure andrebbe rafforzata per coprire con più efficacia gli impatti dell’emergenza in corso. "Quanto al sostegno alla liquidità delle imprese, andrebbe ulteriormente aumentata l’intensità delle coperture del Fondo di garanzia PMI fino al 90% consentito dal Temporary framework. Positivo, ancora, il rafforzamento delle misure di sostegno a lavoratori e pensionati. In particolare, va nella giusta direzione l’incremento dell’indennità per autonomi e professionisti, già prevista dal primo decreto aiuti, ma non ancora fruibile per ritardi nella pubblicazione delle norme attuative. Anche alla luce del nuovo incremento, ribadiamo la necessità di procedere in tempi rapidi".

Fipe-Confcommercio sottolinea che "l’estensione del credito d'imposta alle imprese non energivore è un primo fondamentale passo per affrontare nell'immediato l'emergenza che stiamo vivendo. Dopo due anni di pandemia e di lavoro a singhiozzo, le imprese della ristorazione sono di nuovo in gravissima difficoltà a causa dell'impennata dei costi dell'energia, delle materie prime e di un'inflazione fuori controllo. Ci auguriamo dunque che il prossimo governo prenda subito di petto la questione energetica intervenendo urgentemente con ulteriori misure".

Per Federazione Moda Italia, "l’estensione alle imprese non energivore e gasivore del credito d’imposta è un piccolo ma importante e doveroso segnale di attenzione. I 178.127 negozi di moda, tessile, abbigliamento, calzature, pelletterie e accessori in Italia potranno, almeno in parte, affrontare l'autunno con maggiore consapevolezza e contenere gli incrementi dei costi energetici e di gas per ottobre e novembre che risulterebbero altrimenti sempre più insopportabili”. Così il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, per il quale “restano vive le richieste di attenzione alla politica con l’obiettivo di vedere riconosciuto nel prossimo futuro un credito d’imposta sui canoni di locazioni commerciale oltre al blocco degli aumenti Istat e all’indispensabile riduzione del cuneo fiscale




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