B&B E LOCAZIONI TURISTICHE, «STOP AI FURBI»

L’abusivismo nel settore extralberghiero e le novità nella disciplina regionale per l’attività di “Bed & Breakfast”, di locazioni turistiche e nei controlli delle strutture ricettive sono state il tema della conferenza stampa aperta all’assemblea dei presidenti che si è svolta unedì 5 settembre, nella sede di Confcommercio As.Co. Verona, alla presenza dell’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner.

 

Al tavolo con lui Paolo Arena, presidente della Confcommercio Asco di Verona, Paolo Artelio, presidente del Consorzio “Lago di Garda Veneto”, Giulio Cavara, leader dell’associazione Albergatori di Verona e provincia e Marco Lucchini, presidente di Federalberghi Garda-Veneto.

Nel suo intervento Arena ha sottolineato come il tema sia vitale per il presente ed il futuro del turismo e dell’intera economia del Veneto e della nostra provincia: il “ricettivo strisciante” sta, infatti, causando un danno non quantificabile all’economia e preoccupa per i risvolti legati alla sicurezza. “I B&B, nati per integrare i redditi familiari, si sono via via trasformati in alberghi diffusi, in attività imprenditoriali spesso mascherate nelle quali, a dispetto della normativa, il gestore non si fa trovare e al suo posto c’è una tastiera alfanumerica per l’accesso e un buono per consumare una colazione al bar. Si creano così due tipi di criticità: di sicurezza e di economia sommersa, con un’evasione fiscale sistematica”.

 

Dopo l’intervento della Regione Veneto per individuare chi svolgesse attività imprenditoriale o meno, provvedendo anche per regolamentare il settore ad un loro obbligo di classifica con i “leoni”, ha proseguito Arena, la legge nazionale sulla locazione di immobili ha permesso la locazione a fini turistici, che consente di locare anche per un giorno e, qualora la locazione non superi i 30 giorni, di non registrare il contratto. Risultato: intere palazzine locate a fini turistici senza che nessuno possa controllare proprio perché non c’è la registrazione del contratto. I dati parlano chiaro: le locazioni turistiche note all’amministrazione comunale di Verona sono 552 e quelle in offerta sono invece oltre 1.700. Il fatto di avere un enorme e “strisciante” albergo diffuso sul territorio impedisce la nascita di nuove imprese regolari che generano lavoro e indotto e indeboliscono quelle esistenti.

 

Ecco allora, ha detto ancora Arena, che serve un lavoro di squadra tra Stato, Regioni, Comuni, Guardia di Finanza, Agenzia dell’Entrate per venire a capo di un fenomeno in continua espansione, che oltretutto sta facendo da battistrada a fenomeni analoghi in altri comparti: mi riferisco in particolare agli home restaurant. Il rischio è che in futuro le terrazze oppure i giardini dei nostri vicini di casa, siano frequentate da clienti non ospiti, che si troveranno a cenare insieme in un contesto di home restaurant senza ricevute fiscali né sicurezza alimentare e per di più esenti da controlli delle forze di polizia perché “non azienda”.

 

Ma cosa bisogna fare? Un aiuto concreto per l’effettuazione di controlli delle presenze nei bed & breakfast e nelle locazioni turistiche potrebbe essere rappresentato dalla previsione nella normativa o nell’intervento ministeriale, di consentire anche agli organi di Polizia Locale, deputati alle verifiche territoriali sulle strutture ricettive, di essere autorizzati alla consultazione delle presenze turistiche inserite nella piattaforma “Alloggiati Web”, che al momento è limitato agli ufficiali della Polizia di Stato. Allo stesso modo potrebbe essere di aiuto alla Guardia di Finanza ed all’Agenzia delle Entrate, avere dai siti di prenotazione gli estratti conto delle transazioni delle singole strutture ed immobili offerti ai turisti per avere un riscontro con le dichiarazioni dei gestori, altrimenti difficilmente riscontrabili.

 

 

L’assessore Caner ha ripercorso le tappe seguite dalla Regione Veneto per regolamentare B&B e locazioni ricordano che In 559 Comuni del Veneto l’attività di bed & breakfast può essere svolta anche in forma non imprenditoriale. In tal senso la Giunta regionale ha approvato prima dell’estate 2016 una deliberazione che modifica la disciplina di questa tipologia di strutture ricettive, prevedendo che possa configurarsi come integrazione del reddito familiare senza carattere di imprenditorialità ma solo nelle aree di minore afflusso turistico. Questa possibilità, infatti, è esclusa per i bed & breakfast localizzati nei 20 Comuni che totalizzano da soli l’81,8% delle presenze turistiche nel Veneto; per la provincia d i Verona, oltre al capoluogo ci sono Lazise, Peschiera del Garda, Bardolino, Malcesine, Castelnuovo del Garda, Garda.

 

“Degli oltre 3 mila B&B del Veneto – ha detto Caner – ben 1.762 operano fuori dei territori a più forte vocazione turistica, offrendo in tal modo un’opportunità di soggiorno anche nei luoghi meno frequentati. Queste attività, prevalentemente di carattere familiare, garantiscono un servizio utile e diffuso ed è quindi opportuno sgravarle di alcune incombenze burocratiche e di risolvere la questione dell’occasionalità”. “Infatti – ha aggiunto l’assessore –, la legge ha eliminato l’occasionalità dell’esercizio di bed & breakfast, prevedendo per questa tipologia la possibilità di apertura annuale per l’intero anno solare o stagionale, con apertura non inferiore a tre mesi consecutivi nell’arco dell’anno. E’ doveroso precisare che queste disposizioni hanno valore esclusivamente ai fini della legislazione turistica e non interferiscono con quella civilistica e fiscale, per la quale la Regione non ha competenza. Infine, mi auguro che i B&B del Veneto continuino a migliorare la qualità dell’offerta, anche perché permane l’obbligo di sottoporre la struttura a classificazione e a esporre i leoni alati che indicano la categoria di ogni struttura”.

 

I Comuni, la Città metropolitana di Venezia e le Province effettuano i controlli sulle strutture ricettive anche attraverso la verifica delle informazioni pubblicate sui siti internet di prenotazione ricettiva la cui risultanza deve essere pertanto considerata a tutti gli effetti atto d’accertamento in base alla Legge n°689 del 1981 in materia di modifiche del sistema penale: questa risoluzione è stata assunta dalla Regione, su proposta dell’assessore al turismo Federico Caner, al fine di contrastare l’abusivismo nel settore dell’ospitalità con un apposito articolo del collegato alla finanziaria regionale 2016.

 

“Questo fenomeno – ha spiegato l’assessore – spesso emerge prepotentemente in città come Venezia e Verona e provoca la giusta condanna e reazione delle associazioni di categoria che chiedono di reprimere un’illegalità che danneggia l’economia turistica del nostro territorio e gli operatori regolari. Come Regione ci siamo impegnati a fornire agli Enti locali e alle autorità che svolgono funzioni di vigilanza e controllo sulle strutture ricettive, strumenti efficaci per smascherare gli abusi e perseguirli adeguatamente. Tra questi prevediamo un “atto di accertamento” che consentirà finalmente di sanzionare gli operatori turistici scorretti, la cui assenza in passato ha impedito a chi effettua controlli sui siti internet di prenotazione, di utilizzare legittimamente nel procedimento sanzionatorio i dati degli illeciti amministrativi accertati.

 

In base all’anagrafe regionale, nel 2015 gli alberghi nel Veneto erano 3.028 con 214.201 posti letto.Nei primi mesi del 2016 si è registrata una piccola riduzione dello 0,8 per cento. Il dato che più balza all’occhio è però quello riguardante i B&B, in crescita costante negli ultimi anni (nel 2015 se ne contavano 3.152 per 15.253 posti letto), che nella prima metà del 2016 hanno segnato una decisa diminuzione pari a circa l’11 per cento, con buona probabilità determinata da una “migrazione” di questa tipologia verso quella delle locazioni turistiche.

 

“Se questa migrazione dovesse essere una ‘furbata’, la Regione del Veneto intende smascherarla e impedirla – sottolinea l’assessore –, non solo perché abbiamo il dovere di garantire equità e parità di diritti e doveri tra tutte le aziende che operano nel settore, ma soprattutto per essere trasparenti nei confronti della clientela turistica, alla quale va presentato chiaramente il tipo di alloggio e i servizi che vengono offerti da ogni struttura”. “Gli ottimi risultati di affluenza e di presenze che stiamo conseguendo non ci devono far abbassare la guardia sul piano della qualità complessiva dell’offerta – prosegue Caner –. Per questo, in forza della nuova normativa di cui ci siamo dotati, stiamo predisponendo due anagrafiche che ricomprendono tutte, e sottolineo tutte, le strutture ricettive: quella delle imprese classificate, che oltre al pernottamento forniscono servizi aggiuntivi ai clienti e quella delle locazioni turistiche che danno solo il pernottamento. Chi è fuori da questi elenchi regionali è fuori da tutto e opera nell’assoluto abusivismo”.




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