LA FIPE SI APPELLA ALLE ISTITUZIONI: FIRMA ANCHE TU

La cucina italiana si conferma numero uno al mondo: trecentomila imprese, 85 miliardi di fatturato, 43 miliardi di valore aggiunto all’anno e un milione di occupati.

 

Numeri eccezionali per un settore, quello del food, che sta vivendo una popolarità senza precedenti, anche grazie a super chef e influencer di grido. Ma che potrebbero lievitare se solo si desse il giusto valore a ogni anello dell’intera filiera agroalimentare. È quanto afferma la Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che alle Istituzioni chiede una maggiore tutela delle imprese di ristorazione.

 

C’è bisogno che vengano applicate le stesse regole per la stessa professione. La disparità di condizioni genera, infatti, concorrenza sleale e impoverisce il mercato. Al bando, poi, privilegi e corsie preferenziali. La Fipe sollecita un confronto, tra i ministeri competenti e i protagonisti della filiera, che valorizzi in maniera strategica tutto il settore, tutelando allo stesso tempo le scelte di milioni di consumatori.

 

È chiaro, insomma, l’intento della Fipe decisa a difendere e supportare la categoria delle imprese di ristorazione che, con la loro professionalità e creatività, promuovono il made in Italy, dando un grande impulso all’economia italiana.

 

La Federazione promuove una petizione intitolata “Per non mangiarsi il futuro” che tutti possono firmare cliccando qui. L’appello è stato già inviato al Vice Primo Ministro Di Maio, al Vice Primo Ministro Salvini e al Ministro Centinaio, unitamente alla lettera di accompagnamento a firma del presidente nazionale Fipe, Stoppani.




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