DL RILANCIO, VERONESI GLI EMENDAMENTI PER I TRASPORTI

Confcommercio Verona in prima linea nella costruzione delle proposte di emendamento al Decreto Rilancio depositate dalla Confcommercio nazionale in Parlamento martedì 2 giugno.

 

Sono veronesi, in particolare, gli emendamenti relativi al ripristino del pagamento dei costi residui sostenuti per i servizi di trasporto scolastico forzatamente non svolti da parte delle imprese di trasporto e la richiesta di proroga di 12 mesi degli appalti di trasporto scolastico, al fine di evitare un accanimento del danno nei confronti delle imprese del settore, già in ginocchio per la crisi della stagione turistica.


Sempre di marca veronese l’emendamento teso a ottenere l’equiparazione della proroga delle concessioni per le attività balneari del Lago di Garda a quella prevista per le attività balneari marittime; il Dl Rilancio infatti, sottolinea Confcommercio Verona, ribadisce la proroga delle concessioni demaniali marittime (portuali ed extra portuali) e dimentica completamente le concessioni relative alle acque interne, danneggiando ulteriormente senza motivo il turismo del Lago di Garda.


D’impronta scaligera anche la richiesta di istituire un fondo a disposizione dei Comuni per la promozione di servizi integrativi di trasporto collettivo per i percorsi casa-lavoro e casa-scuola e per l’integrazione delle linee a domanda debole, realizzati in collaborazione con le imprese di trasporto persone. Una necessità sentita e oggettiva anche a prescindere dall'emergenza Covid-19.


A livello nazionale, Confcommercio sostiene tutti gli emendamenti tesi a dare maggiore liquidità alle imprese alla luce di una stagione turistica dalle prospettive assolutamente incerte e comunque critiche. Tutto questo si aggiunge alle richieste presentate alla Regione Veneto sulle quali la disponibilità al confronto, sottolinea Confcommercio Verona, resta aperta.


Da Confcommercio passano inoltre le richieste delle aziende del trasporto merci, con Fai Conftrasporto Verona che denuncia come il settore sia appeso a un filo: “Gli effetti del lockdwon sull’autotrasporto sono stati devastanti, con 900 milioni di km percorsi in meno, la perdita di 1,8 miliardo di euro di fatturato, 370 milioni tra retribuzioni e contributi in meno, il calo del 30% della natalità delle imprese”.




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