Assemblea Confcommercio Verona: l'Associazione cresce e diversifica

Categoria: Attualità
27 Luglio 2022

Una relazione ampia, puntuale e densa di progettualità quella che il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena ha proposto in occasione dell'assemblea ordinaria dei soci di ieri, martedì 26 luglio, conclusa con l'approvazione dei bilanci. A seguire, prima dell'assemblea straordinaria che ha approvato modifiche allo Statuto per adeguarlo a quello della confederazione nazionale, il direttore generale Nicola Dal Dosso ha riassunto l'intensa attività svolta da Confcommercio Verona nell'ultimo anno e mezzo presentando e commentando una serie di slide. 

"Viviamo un periodo di grande fermento, di grandi criticità", ha esordito Arena. "Dopo la pandemia e l’invasione russa dell’Ucraina, è arrivata anche la crisi di Governo, ultimo tassello di un puzzle che tra effetto guerra, costi energetici e delle materie prime alle stelle, inflazione quasi in doppia cifra e crisi dei consumi, sta componendo un quadro di straordinaria complessità per l’economia e anche per il nostro terziario di mercato. Una crisi che rischia di lasciare in sospeso progetti e investimenti, a partire dal PNRR, e di togliere credibilità al sistema Italia. Non ci voleva. Si andrà alle urne il 25 settembre, ma intanto il Paese passerà l’estate nell’instabilità, con il rischio di pesanti ripercussioni a livello monetario e finanziario".

 

GUERRA, UN DRAMMA A 360 GRADI

Sullo sfondo c’è il conflitto nel cuore dell’Europa, che sta provocando una crudele e prolungata tragedia umanitaria con conseguenze su tutti i piani, da quello sociale a quello economico. "Oltre al dramma umano, cui la nostra Confcommercio Verona ha voluto dare un piccolo ma significativo contributo donando un’ambulanza alla popolazione ucraina di Odessa, le ripercussioni per il Continente e per l’Italia già si fanno sentire", ha sottolineato Arena. "I mesi estivi si sono aperti all’insegna di un preoccupante clima d’incertezza. I mercati delle materie prime continuano ad essere attraversati da molteplici turbolenze, elemento che contribuisce a rendere pressoché impossibile l’individuazione della fine della fiammata inflazionistica che sta coinvolgendo tutte le principali economie".

 

INFLAZIONE BOOM, PIL IN CALO, MENO SOLDI PER I CONSUMI

A giugno l’inflazione ha raggiunto l’8%, un balzo che non si registrava addirittura dal gennaio 1986. E nei giorni scorsi la Bce ha rivisto al rialzo le aspettative di inflazione: per il 2022, 2023 e 2024 le nuove stime si attestano rispettivamente al 7,3%, 3,6% e 2,1%, ovvero in rialzo rispettivamente di 1,3, 1,2 e 0,2 punti percentuali rispetto al precedente round di indagine.

 

Sono state nel contempo riviste al ribasso le stime di crescita del Pil dell’area euro per il 2022 (a 2,8% da 2,9%) e per il 2023 (a 1,5% da 2,3%), mentre sono rimaste invariate le stime per il 2024 all’1,8%. "Il perdurare di questa situazione, con dinamiche dei prezzi particolarmente accentuate per molti beni e servizi per le quali le famiglie hanno margini limitati nella compressione dei relativi consumi, non potrà non influire sui comportamenti delle famiglie", la considerazione del presidente di Confcommercio Verona.

 

"L’espansione della quota destinata alle spese obbligate, in un contesto di stagnazione o riduzione del reddito disponibile, è destinata a riflettersi sulla domanda di quella parte dei consumi liberi che, soprattutto per quanto attiene ai servizi, sono ben lontani dall’avere recuperato i livelli del 2019.  Le criticità ambientali, sociali ed economiche si sommano: emergenza sanitaria, economica, geopolitica, energetica. Ora anche alimentare e ambientale. Sembra un incubo senza fine".

 

Ma in questo contesto complesso e drammatico, una buona notizia c’è: "L’Europa, in questi due anni, ha saputo dimostrare e sta dimostrando le sue migliori qualità tenendo alti i propri valori, cultura, legami. Risorse intangibili ma preziose che ci permettono di guardare al futuro con un minimo di speranza e fiducia. Oggi più che mai abbiamo bisogno di più Europa: per una comune politica estera e di difesa; per una riforma del Patto di Stabilità e di Crescita e per nuovi strumenti di stabilizzazione economica. Più Europa per una politica energetica comune con comuni stoccaggi e riserve energetiche comuni".


 
IL RUOLO DEI CORPI INTERMEDI

Emergenza sanitaria, economica, geopolitica, energetica. Ora anche alimentare e ambientale. Se tutto questo non è sfociato in una crisi sociale, sottolinea la relazione "il merito va ricondotto ai corpi intermedi, come Confcommercio, che hanno saputo incanalare la rabbia, senza mai cavalcarla come qualche “urlatore” strumentalmente ha fatto, rappresentando e sostenendo responsabilmente le proprie imprese. Ma il merito va anche alle istituzioni del territorio, alle autonomie funzionali, alle Camere di Commercio. Un esempio tangibile i 30 milioni di euro stanziati dalla nostra Camera dall’inizio della crisi pandemica. E qua corre l’obbligo ringraziare i nostri rappresentanti, in modo particolare il Vice Presidente camerale Paolo Tosi e i componenti di giunta Paolo Artelio e Nicola Baldo, oltre agli altri nostri consiglieri. Lo dico non per autoreferenzialità, ma per orgoglio, un orgoglio che voglio condividere con voi oggi, perché tutti siamo Confcommercio".


TURISMO IN RIPRESA, MA SERVE PROGETTUALITA'

Pur minacciati dalle diverse emergenze in atto, "siamo in una fase di parziale ripresa per alcuni settori come il turismo: il settore ha vissuto una buona primavera e, grazie al traino della lirica e dei concerti in Arena, un inizio d’estate sostanzialmente positivo anche nella città capoluogo, mentre il lago di Garda corre veloce".

 

"Ma - ha aggiunto il presidente - bisogna lavorare sodo e programmare il futuro: ecco allora che in questo 2022 Confcommercio Verona ha prima costituito, insieme alla CAV, la società Verona Tourism SRL, col compito di commercializzare l’offerta turistica veronese, ed ha dato poi un contributo fondamentale alla costituzione ed al lancio di Destination Verona & Garda Foundation che, sotto il cappello della Camera di Commercio, si occuperà della promozione turistica dei nostri territori. La Fondazione, presieduta dal nostro Paolo Artelio, è stata da noi fortemente voluta e sostenuta ed oggi è un modello preso ad esempio dalla nostra Regione e da altre Camere di Commercio lombarde".

Bisogna muoversi, conquistare mercati e spazi, attirare nuovi turisti e clienti: "Anche perché per recuperare i consumi del 2019, prima del Covid, ci vorrà tempo: secondo le previsioni più ottimistiche solo a fine 2023 si tornerà ai livelli pre-pandemici. E, come sappiamo, le nostre imprese vivono di consumi".

 

MANODOPERA E OCCUPAZIONE

Tra le note dolenti anche il problema occupazione, che sembra andare in direzioni opposte: "Il terziario di mercato, prima di questa crisi, assorbiva solo nella provincia di Verona oltre 160mila addetti. La pandemia ha bruciato decine di migliaia di posti di lavoro. Moltissime imprese lamentano la difficoltà cronica di reperire personale, soprattutto nei comparti turistico-ricettivo e nella ristorazione. Non si trovano collaboratori. Solo il turismo ha bisogno di oltre 350 mila occupati (220 mila la ristorazione). Con il paradosso che i nostri imprenditori sono pronti a ripartire, investire, crescere, rischiare, ma non trovano manodopera essenziale a sostenere questo scatto in avanti".

 


Arena ha aggiunto: "Serve un patto per rafforzare la partecipazione al mercato del lavoro, servono misure snelle per gli inserimenti, con una flessibilità governata e concertata. Urge puntare sulle competenze e sulla formazione come condizioni di buona occupazione. Detassazione, aumenti contrattuali, interventi riduttivi sul cuneo fiscale sono altri elementi fondamentali della ricetta Confcommercio, insieme alla valorizzazione dei contratti nazionali ‘veri’. Auspichiamo poi la revisione dei contratti stagionali, con una decontribuzione per garantire continuità. E va sostenuto l’apprendistato. Ancora, ci auguriamo che il futuro Governo metta mano al reddito di cittadinanza che ha buone intenzioni ma, così com’è oggi, mette i bastoni tra le ruote alla produttività. Ed è su questi presupposti che stiamo affrontando il rinnovo del nostro Contratto Collettivo, il più importante in Italia".

 

PNRR, UN'OCCASIONE DA SFRUTTARE AL MEGLIO

Capitolo PNRR: "Tra il 2021 e 2027, l’Italia dovrà gestire tra PNRR e altre risorse nazionali e comunitarie, circa 470 miliardi di euro", ha fatto presente Arena. "Risorse enormi che devono essere impiegate al meglio implementando quelle riforme e quegli investimenti che senza di essi, non saremmo in grado di introdurre. Un treno che va preso, al volo, per andare lontano, ma bene, con consapevolezza e profonda serietà. Il PNRR ha però un difetto: tratta in maniera residuale il capitolo turismo, uno dei settori, insieme al commercio, alla ristorazione, all’intrattenimento più colpito dalla pandemia. I progetti già finanziati per Verona ammontano a circa 60 milioni di euro tra recupero dell’ex Arsenale, prolungamento delle piste ciclabili, realizzazione di uno skate park.
Per colmare le previsioni del Piano con interventi dedicati ai nostri settori, siamo riusciti, con la nostra Unione Regionale, ad intervenire sui contenuti della nuova programmazione PorFesr ed FSE+, che stanzia 2 miliardi di euro per il prossimo settennio".

Il PNRR "è una straordinaria occasione per attivare la rigenerazione urbana a contrasto della desertificazione commerciale e dello spopolamento dei centri urbani. Da questa premessa, il nostro lavoro si è fortemente intensificato nell’ultimo periodo nell’ambito dei Distretti del Commercio (10 quelli del Veronese da noi promossi e partecipati), preziosi strumenti di sostegno e valorizzazione del tessuto economico".

 

L’auspicio è che, sull’onda delle opportunità rappresentate dagli investimenti nell’ammodernamento del Paese, una volta definito il nuovo Governo si sappia finalmente affrontare e risolvere i molti nodi cruciali che gravano sul territorio, primo fra tutti quello infrastrutturale.

Staremo a vedere cosa accadrà con la crisi di Governo, "ma anche le mosse della nuova amministrazione del capoluogo, guidata dal sindaco Damiano Tommasi, che ha commentato con favore il Manifesto programmatico della nostra Associazione e al quale abbiamo espresso piena disponibilità a collaborare".


CREDITO, VERONA IN PRIMA LINEA CON CONFIDITER

Per quanto riguarda il tema del credito e della forte necessità di liquidità funzionale alla ripartenza, vanno attivati interventi di supporto per favorire l’accesso al credito: "Il nostro Consorzio di Garanzia Confiditer in questi anni - sottolinea la relazione letta da Arena - è cresciuto e rappresenta oggi un riferimento interprovinciale e interregionale, grazie a una serie di operazioni importanti che ricapitolo brevemente così: nel 2019 l’acquisizione da parte del nostro Confidi Veneto di Fiditer Mantova ha dato vita a Confiditer, nel 2021 abbiamo acquisito la milanese Cias, mentre proprio venerdì scorso abbiamo acquisito la bergamasca Lia Eurofidi. Verona al centro di un sistema che coinvolge Mantova, Bergamo, Brescia e Milano insomma. Confiditer ha triplicato le garanzie sull’erogato già dal primo anno di vita, il 2020, ed ha chiuso il 2021 con un garantito erogato a favore delle nostre imprese di oltre 22 milioni di euro. Nel primo semestre di quest’anno sono 15 i milioni di euro già garantiti ed erogati".

 

"Non ci fermiamo, e vogliamo farci conoscere sempre di più: Confcommercio Verona e Confiditer, nelle scorse settimane, hanno organizzato una decina di affollatissimi incontri sul territorio provinciale intitolati “Ripartiamo!” per illustrare le possibilità di finanziamento a fondo perduto, i crediti d’imposta, e più in generale le opportunità di ripartenza. Questi risultati si sono ottenuti anche grazie alla preziosa sinergia instaurata con la consorella Confcommercio Mantova, che ha consentito di implementare le attività associative e di rappresentanza, oltre che liberare preziose economie di scala".

Il Sistema Confcommercio, in questi anni è cresciuto, si è efficientato, si è ammodernato "ed è grazie a questa trasformazione che siamo stati in grado di affrontare con successo le sfide dei nostri tempi, dotandoci di una visione futura adeguata ai bisogni delle nostre imprese", ha fatto presente Arena.


CONFCOMMERCIO DIVERSIFICA E CRESCE

"Abbiamo definitivamente abbandonato il modello conservativo, non più adeguato alle esigenze della nostra base; siamo cresciuti, abbiamo diversificato, abbiamo chiuso sedi non produttive per aprirne altre in territori strategici, senza mai abbandonare il campo, senza mai retrocedere. Verona oggi è guardata con attenzione e riconoscimento da tutto il Sistema, le sinergie si stanno ramificando ed inspessendo, prova ne è la collaborazione che vede impegnata la nostra Direzione anche sul territorio della marca trevigiana".

 

E non è tutto: "Nei prossimi giorni taglieremo un altro importante traguardo, impensabile fino a qualche anno fa: la fusione per incorporazione dell’Ente Bilaterale del Turismo del Garda in quello della provincia di Verona. Finalmente si sana un’anomalia campanilista unica in Italia, a vantaggio di una migliore competitività e di una maggiore e più efficace vicinanza alle imprese turistiche veronesi".

Insomma, "chi racconta che stiamo cedendo il passo, che siamo in difficoltà, che i soci ed i clienti ci abbandonano rispondo solo con un numero: 667 sono le aziende che sono entrate a far parte della nostra famiglia dal 2018. A questi denigratori rispondo con i numeri di bilancio, inconfutabili! Nonostante un biennio trascorso, come tutte le nostre imprese, tra enormi sacrifici e difficoltà. Per noi al primo posto c’è la responsabilità di governare bene la nostra Confcommercio Verona".

 

MORATORIA PRESTITI E MONETA ELETTRONICA

Resta poi centrale il tema della moratoria dei prestiti bancari e fiscale: "va attuata, subito e concretamente". La relazione si è soffermata poi sul tema della moneta elettronica: "Dal 30 giugno sono in vigore le sanzioni per chi rifiuta i pagamenti elettronici. La moneta elettronica è ormai imprescindibile nella nostra quotidianità, ma non si può pensare di incentivare i pagamenti elettronici attraverso il meccanismo delle sanzioni: serve una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese, anche potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introdurre la gratuità per i cosiddetti micropagamenti. Già oggi nel nostro Paese il numero di transazioni con carte di debito, di credito e prepagate è elevato con una crescita, nell’ultimo quinquennio, del 120% e sono oltre 4 milioni i Pos installati e attivi presso le attività commerciali e di servizi. È dunque evidente che il nostro sistema dei pagamenti è già in pieno sviluppo. È evidente che noi la nostra parte l’abbiamo fatta: ora va fatto di più per modernizzare ulteriormente questo processo rendendolo più efficiente e meno oneroso".


LA PIAGA DELL'ABUSIVISMO

Poi c’è il grande tema delle regole e dell’abusivismo: "Contrastare la piaga dell’abusivismo e dare regole certe a tutti gli attori che lavorano nello stesso settore è una delle priorità di Confcommercio. Pensiamo solo alle grandi piattaforme che utilizzano il nostro capitale turistico, non sono tassate e non restituiscono nulla al territorio. Ma pensiamo anche alla legge regionale sugli agriturismi, che Fipe Confcommercio ha prontamente avversato per i privilegi che potrebbe concedere a chi fa ristorazione vera senza rispettarne regole e costi. Stesso mercato, stesse regole!". E per quanto riguarda Fipe-Veneto, oggi Verona ha l’onere di esprimerne la presidenza col nostro Paolo Artelio.

 

DIALOGO CON LE ISTITUZIONI

Confcommercio ha nel tempo rafforzato ed esteso le relazioni con Istituzioni e Amministrazioni locali "con un dialogo costante e quasi sempre costruttivo con i sindaci e gli assessori per contribuire e realizzare interventi a favore delle imprese locali".

"Abbiamo presentato il Manifesto programmatico ai candidati a sindaci nelle elezioni di giugno, a Verona come negli altri 15 Comuni della provincia chiamati alle urne; abbiamo organizzato decine di incontri pubblici sul territorio, che riproporremo in altri comuni a partire da settembre, molti anche per la prima volta, per riavvicinarci, dopo due anni di pandemia, ai nostri interlocutori e al territorio. Non escludendo nessuno, anzi, aprendo gli incontri a imprese e professionisti anche non associati, come segno di massima inclusione, ampliando il raggio d’azione in altri settori per essere sempre più protagonisti del contesto economico e sociale".

 

AMPLIARE IL RAGGIO D'AZIONE

Nei prossimi anni l’obiettivo Confcommercio è proprio questo: estendere i settori di riferimento, coinvolgere imprese sempre più importanti e strutturate. "E la nostra strategia, la nostra azione è saldamente basata su questo percorso", ha detto Arena.

 

"La pandemia ci ha costretto a ridurre fortemente il raggio d’azione: per mesi l’unica cosa che abbiamo potuto fare è informare, aggiornare e assistere le imprese. Virtualmente, dando una forte accelerazione alla nostra comunicazione, che manteniamo tuttora. Anche qui possiamo presentare oggi numeri in grande crescita sia per quanto riguarda i canali tradizionali sia per le nuove forme interattive di dialogo, sociale e whatsapp in primis".

 

UNA QUOTA CHE VALE

Inoltre, ha puntualizzato la relazione del presidente, "il valore intrinseco della quota associativa è sempre più elevato, pur rimanendone invariata la parte economica, grazie ai nostri servizi, alle consulenze professionali a 360 gradi, alle decine di convenzioni che assicurano risparmi ingenti agli imprenditori, che guidiamo anche nella trasformazione digitale, nella multicanalità, nell’intercettare i contributi pubblici e nei meandri della finanza agevolata".


 

CATEGORIE IN PRIMO PIANO

"Confcommercio Verona è in prima linea nella rappresentanza e per alcune categorie, come quella del Trasporto persone, e per alcuni ambiti, come il commercio estero, costituisce un modello e un faro guida a livello nazionale e regionale. Grazie a questo impegno, negli ultimi quattro anni siamo riusciti ad associare importanti realtà che ci avevano sempre “snobbato”, leggendoci come associazione dei “troppo” piccoli".

 

FORMAZIONE SEMPRE PIU' IMPORTANTE

Quanto alla formazione, nonostante le forti limitazioni da pandemia, "noi non ci siamo mai fermati, abbiamo sviluppato ed erogato migliaia di ore di formazione, sia in modalità in presenza e sia a distanza. Proprio nei giorni scorsi a Verona abbiamo lanciato lo sportello informativo For.Te, il nostro Fondo interprofessionale per la formazione continua".

 

"In noi - ha concluso Arena - è forte il desiderio di accelerare per essere sempre più opportunità per le imprese e per l’economia veronese, con nuovi progetti, iniziative, idee, ma anche con ritrovato entusiasmo e passione. Ci aspetta sì un autunno caldo, ma ci attende anche un autunno ricco di progetti. Insieme a tutti voi! più uniti!".

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