Confcommercio: detassare l'energia e ridurre l'Iva sui beni di largo consumo

Categoria: Attualità
29 Luglio 2022

Interventi per il caro energia e il caro-prezzi, ma anche, con i tassi in brusca risalita, riattivazione degli strumenti di garanzia a supporto dei prestiti e di nuove moratorie per il credito: sono le principali bestie nere da affrontare non solo nell'immediato, ma anche in maniera strutturale nei mesi a venire. Ed è su questo doppio binario, contingente e di prospettiva, che si muove la Confcommercio di Carlo Sangalli, intervistato nei giorni scorsi dal Quotidiano Nazionale.

"II governo - avvisa il presidente della confederazione delle imprese del terziario - si avvia verso la sua conclusione, anche se certamente fino all'ultimo giorno il premier Draghi manterrà il profilo di responsabilità e autorevolezza al quale ci ha abituati. A lui e all'esecutivo che verrà chiediamo un deciso contrasto al caro-energia e all'inflazione. In modo particolare attraverso misure di riduzione dell'Iva a partire dai beni di largo e generale consumo".

 

Quali sono le emergenze per le imprese? "Occorre intervenire con maggiore efficacia per contrastare il caro-energia. Nel 2022, le imprese del terziario pagheranno una bolletta di 24 miliardi, più del doppio rispetto al 2021. Come accaduto per l'emergenza Covid serve più Europa, sia per far fronte alle ripercussioni della crisi energetica, sia per rivedere le regole di formazione del prezzo dell'elettricità, anche introducendo un tetto al prezzo del gas. Sul piano nazionale, bene la diversificazione delle fonti del nostro approvvigionamento energetico".

 

Cosa si aspetta Confcommercio dal decreto in cantiere? "Andranno i rinnovati e potenziati i crediti d'imposta per le imprese non energivore e non gasivore, oltre alla conferma degli interventi per l'abbattimento degli oneri generali di sistema ed in materia di riduzione delle accise sui carburanti. Più in prospettiva, resta confermata l'esigenza di una riforma organica degli oneri generali di sistema e della fiscalità energetica".

 

I dossier economici e sociali aperti riguardano il lavoro e le imprese anche per il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale. Come dovrà affrontarli il nuovo governo? "Resta necessario lavorare secondo la prospettiva di un patto che porti al rafforzamento della partecipazione al mercato del lavoro ed alla costruzione di robuste politiche attive. Un patto che preveda anche il contrasto del dumping contrattuale. Questo significa dare una risposta credibile alla questione del salario minimo basata sulla valorizzazione erga omnes e, dunque, per tutti dei trattamenti economici e degli istituti di welfare contrattuale previsti dai contratti collettivi stipulati da chi realmente rappresenta il mondo del lavoro ed il mondo delle imprese. Un obiettivo che dovrebbe condurre anche a scelte, in materia di riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro, di compiuta applicazione di un principio di bonus malus per la contribuzione dei nuovi ammortizzatori sociali - più inclusivi, ma anche più onerosi - e di detassazione degli aumenti contrattuali".

 

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