IMPIANTI STRADALI, IL GOVERNO BLOCCA LA GRATUITA' DELLA MONETA ELETTRONICA

Il pagamento ai distributori con carte di credito continuerà a comportare il pagamento di oneri per gestori di impianti stradale di carburante e consumatori. E c’è il rischio che molti distributori non accettino più pagamenti con moneta elettronica. Questo perché nelle pieghe del decreto delle liberalizzazioni, come spiegano Luca Squeri, presidente nazionale della Figisc, la federazione che riunisce i benzinai della rete ordinaria, e Stefano Cantarelli, presidente nazionale di Anisa, che associa i gestori delle aree di servizio autostradali “il sistema bancario ha ottenuto lo “scippo” della gratuità delle carte di pagamento per consumatori ed operatori, azzerando così una norma importantissima che l'allora Ministro Romani aveva inserito nella legge 183/2011 entrata in vigore il primo  gennaio e confermata nel decreto Salva l'Italia”.E così, dopo aver sospeso lo sciopero nazionale su tutta la rete stradale ed autostradale proclamato lo scorso 16 gennaio si apre  una nuova vertenza che la categoria pone immediatamente all'attenzione del Governo affinché ripristini la norma originaria sulla gratuità delle carte di credito.
“Il Governo Monti si sta dimostrando forti con i deboli e deboli con i forti”, commenta Nicola Baldo, presidente provinciale e vicepresidente regionale del sindacato energia di Confcommercio, di cui anche vicepresidente provinciale. “L’ultimo atto del Governo Berlusconi era stata l'emanazione della Legge di Stabilità per l'anno 2012 (Legge 12/11/2011 n. 183) che disponeva all'art. 34, commando 7 che tutte le transazioni regolate con carte di pagamento (bancomat e/o carte di credito) presso gli impianti stradali di distribuzione carburanti di importo inferiore ai 100 euro fossero gratuite sia per l'acquirente che per il venditore. Successivamente il premier Monti, con  legge del 22 dicembre scorso, ha disposto che entro il 27 marzo l'ABI, le Associazioni dei prestatori di servizi a pagamento, Poste Italiane s.p.a., il Consorzio Bancomat, le Imprese che gestiscono i circuiti di pagamento e le associazioni di imprese, debbano definire regole generali per assicurare una riduzione delle commissioni a carico degli esercenti sui pagamenti effettuati con carte di credito e debito eliminando però la gratuità; nel frattempo la Setefi società del Gruppo Intesa San Paolo, che gestisce i servizi di accettazione in pagamento delle carte anche presso gli impianti di distribuzione carburante, ha comunicato formale interruzione del servizio e recesso dai contratti in essere ai gestori”.
“Che questa norma, come citava la raccomandata di recesso, inviata il 12 gennaio, “stravolgesse l’assetto economico del rapporto contrattuale in corso” proprio non lo crediamo - conclude Baldo - fatto sta che adesso il governo Monti sta ponendo le basi per ripristinare la situazione originaria, mentre i gestori che avevano l’accordo con Setefi, a fronte della rescissione del contratto, non potranno più consentire il pagamento con moneta elettronica”.




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