GLI AGENTI DI COMMERCIO CHIEDONO UN INCONTRO A MONTI

agenti di commercioSos degli agenti di commercio al Governo Monti. Il Consiglio direttivo della Fnaarc-Confcommercio ha deciso di chiedere un incontro con il Premier per poter illustrare la grave situazione in cui versa la categoria rappresentata.
Il presidente Fnaarc Adalberto Corsi ha inviato una lettera al Primo ministro auspicando di essere ascoltato e sollevando le principali questioni che da tempo interessano gli agenti di commercio, in primis Irap e deducibilità di alcuni dei costi legati all'attività professionale.

“Illustre Presidente – si legge nella missiva indirizzata a Monti -, il Consiglio Direttivo della Fnaarc, organizzazione maggiormente rappresentativa  dei 300 mila agenti e rappresentanti di commercio italiani, dopo un attento esame delle problematiche degli agenti stessi e dell’impatto sugli stessi della ormai perdurante crisi dell’economia, le richiede  cortesemente un incontro per la migliore illustrazione delle specificità fiscali e previdenziali della categoria, in primis la assoluta certezza dei redditi prodotti e la mancanza di evasione fiscale”.

“Si sottolinea – prosegue Corsi – che da sempre la categoria è riconosciuta come “non a rischio fiscale”, dal momento che si realizza la contrapposizione fiscale perfetta, poichè le fatture di provvigioni emesse dagli agenti verso le case mandanti, costituiscono per quest’ultime un elemento di costo interamente deducibile  fra i costi d’impresa, eliminando quindi alla fonte un rischio d’evasione”.

“Questa situazione – continua la lettera – è ben nota all’Agenzia delle Entrate, così come alle auturità fiscali ed ha sempre visto la categoria esclusa da quelle soggette a possibili fonti strutturali di evasione.  E’ anche da sottolineare come oggi la categoria sia in forte sofferenza, visto che la somma dei costi di impresa (in particolare autovetture e carburanti) degli oneri previdenziali e delle tassazione diretta ed indiretta, assorbe il 60 per cento dei ricavi, che hanno subito nel contempo riduzioni anche significative per la perdurante situazione di crisi  dell’economia (nei settori abbigliamento, calzature e meccanico abbiamo registrato cali nelle provvigioni fino al 50 per cento)”.

“Certo – aggiunge il Presidente della Fnaarc -, siamio consci del fatto che il superamento della attuale crisi comporti sacrifici per cittadini e imprese, ma in vista di possibili e auspicate riforme nella fiscalità delle piccole e medie imprese, le sottolineiamo la necessità di considerare gli elementi di specificità della nostra categoria, attraverso la quale viene movimentato il 60 per cento del Pil. E’ anche da sottolineare come la figura dell’agente di commercio abbia rappresentato e rappresenti in questi anni di crisi un significativo ammortizzatore sociale perchè permette a molti ex dipendenti che hanno perso l’impiego di continuare a operare nel settore della vendita”.

“Per quanto attiene gli interventi richiesti – termina il documento inviato al Presidente del Consiglio -, vi sono la possibilità di dedurre le autovetture e i carburanti nella misura del 100 per cento, e la soluzione della ormai annosa vicenda Irap, che sia la Corte di Cassazione civile a sezioni unite (2009), sia la stessa Agenzia (2010) hanno riconosciuta come non dovuta dagli agenti di commercio in assenza di “autonoma organizzazione”, e che invece continua ad essere pagata in quanto il Parlamento non ha ancora modificato la vigente legge in materia, definendo così una volta per tutte cosa si intenda per “autonoma organizzazione”.




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