SANGALLI: AUMENTO IVA AVREBBE UN EFFETTO DEVASTANTE

sangalliUn inizio di 2012 che non promette nulla di buono, con consumi che a gennaio registrano una riduzione dell'1% in termini tendenziali e dello 0,5% rispetto a dicembre. Lo segnala Confcommercio con il suo consueto indicatore che parla di "forte recessione", con le famiglie che tagliano abbigliamento e calzature (-4,3%), carrello delle spesa (-4,4%), servizi alla mobilità (-12%) ma continuano a comprare telefonini (+9,2% le comunicazioni), affidandosi a lotterie e giochi. Ciò che preoccupa di più è l’aumento dell’Iva che dovrebbe scattare a ottobre, come ha detto in un’intervista al quotidiano “L´Arena” di oggi, 9 marzo, il presidente confederale Carlo Sangalli.
“L'ennesimo calo dei consumi di gennaio non sorprende ma conferma l’estrema debolezza della domanda interna che continua a calare in una sorta di corsa senza fine. L’ipotesi di una ripresa è ormai sfumata, prima del 2013 non ci saranno segnali di risveglio dell´economia: abbiamo infatti rivisto al ribasso le previsioni di Pil e consumi per il 2012 rispettivamente a -0,6% e -0,3%.

In questo scenario, poi, arriva l’aumento dell´Iva. Gli effetti sull’economia reale rischiano di essere davvero drammatici. In particolare nei nostri settori, dove le imprese vivono di mercato interno, l’aumento dell’aliquota standard dal 21% al 23% comporterà non solo la riduzione del volume dei consumi, già oggi molto negativo, ma anche del potere d’acquisto dei redditi e della ricchezza messa da parte dalle famiglie già colpite negli ultimi cinque anni. Non solo, perché l’aumento dell’aliquota ridotta, che passerebbe dal 10% al 12%, impatterà negativamente sulle imprese del settore turistico già fortemente penalizzate rispetto agli altri competitor europei che hanno, invece, aliquote inferiori”.

”Sulla scorta delle caute aperture manifestate nei giorni scorsi dal presidente Monti - conclude Sangalli - ribadiamo la necessità che si faccia di tutto per non procedere in automatico e, a partire dal prossimo mese di ottobre, ad ulteriori inasprimenti di queste aliquote. Perché lo stesso governo è consapevole che questa misura avrà un effetto depressivo e compressivo dei consumi”.




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