TERZIARIO DONNA: POCO "ROSA" NELLA GOVERNANCE
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- Pubblicato: Mercoledì, 14 Marzo 2012 11:00
Serve una maggiore presenza femminile a tutti i livelli di “governance” del Paese e del nostro territorio in particolare, non parlando più di “quote rosa” ma di affermazione di “democrazia paritaria” come previsto nella Costituzione: lo ha detto Roberta Girelli, presidente provinciale di Terziario Donna nella tavola rotonda con politici, professioniste e imprenditrici che si è svolta l’8 marzo in Gran Guardia a Verona.
“Rappresento la base associativa delle imprese al femminile che è piuttosto rilevante, proprio per l’alta femminilizzazione delle imprese dei nostri comparti”, ha detto Girelli (nella foto sotto). “Si parla di circa 350.000 imprese a livello nazionale che convergono nel gruppo di Terziario Donna, la metà della rappresentanza globale. In un momento di crisi economica e di difficoltà a tutti i livelli dobbiamo trovare soluzioni per rimettere in moto l’economia di questo Paese; bisogna concentrarsi sul cosiddetto “capitale dormiente” di questa società. Le donne rappresentano una risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico. E’ proprio l'attuale crisi che impone di concentrarsi con maggiore attenzione sulla questione femminile. In questo scenario è molto importante il ruolo delle donne per ritrovare la fiducia in vista della crescita”.
“Nella storia leggiamo pagine nelle quali emerge il fatto che durante i periodi di guerra, le donne mantenevano vive le aziende mentre gli uomini erano al fronte. Oggi la guerra è di strategie; dobbiamo far emergere le possibilità di lavorare assieme agli uomini che ci possono trovare alleate in una gestione di rigore dell’amministrazione delle attività private e delle rappresentanze pubbliche”.
“La scarsa presenza di donne ai vari livelli e nella “governance” di un Paese - ha proseguito Roberta Girelli - è, anzitutto, una questione culturale e di civiltà, rivela una grave carenza di democrazia. Vorrei sottolineare che non è un tema che “riguarda le donne” o “per le donne”, ma un tema di democrazia, che riguarda uomini e donne. Occorre fare una riflessione per riconoscere il flusso di energia proveniente dal genere femminile, soprattutto in considerazione della necessità di trovare nuovi motori di crescita economica per le aziende e per il Paese”.
Insomma, “democrazia paritaria va ben oltre il tema di pari opportunità e soprattutto delle "quote rosa". Tema abusato, molto spesso criticato e ormai superato da un diverso approccio, quello che proponiamo, che riconduce una maggiore presenza delle donne ad una questione di civiltà, di merito,di legittimità e di opportunità economica”.
Vorremmo che le scelte di uomini e donne nelle governance del nostro Paese, a tutti i livelli, fossero declinate per merito", ha proseguito la presidente di Terziario Donna.
“Le imprenditrici possono testimoniare che il mercato è uno dei pochi settori in cui a differenza di altri, si possono affermare le Pari Opportunità. Il mercato è meritocratico e consequenziale, premia le capacità imprenditoriali, il know how, indipendentemente dal sesso. Siamo però consapevoli che non è così per tutti gli altri settori e ambiti e vogliamo farci portavoce di questa esigenza per la nostra società. Occorre iniziare a creare una rete tra le varie realtà che possa strutturare le azioni sia da un punto di vista di divulgazione delle idee e delle attività, sia delle azioni pratiche da portare avanti ai vari livelli”.
Ma, si è chiesta Girelli, “il sistema del welfare sarà in grado di seguire le esigenze di una società in trasformazione voluta e necessaria o dobbiamo sempre utilizzare lo slogan volere e potere e continuare ad avanzare in mezzo alle solite difficoltà quotidiane? Qui si deve lavorare per colmare dei gap non solo di rappresentanza ma anche di aiuto sociale”.