FINANZIAMENTI PER LE PMI CHE INVESTONO IN "RINNOVABILI"

energierinnovabili.jpgNuovo bando della Regione Veneto a favore delle piccole e medie imprese che effettuano investimenti orientati al perfezionamento delle tecniche produttive al fine di migliorare i rendimenti energetici degli impianti mediante l’adozione di soluzioni che consentono di sfruttare il potenziale energetico utilizzando le fonti rinnovabili e sistemi di generazione non tradizionali.

“Una importantissima agevolazione – sottolinea il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena - che consiste in un finanziamento in parte “a fondo perduto”, pari al 23% della spesa ammessa, in un 38,5% a tasso zero ed il rimanente a tasso convenzionato (massimo euribor 6 mesi + 5 punti)”.

 

Gli investimenti ammissibili verranno finanziati al 100% della spesa, da un minimo di 25.000 euro ad un massimo di 2 milioni di euro, con durata massima del finanziamento di 84 mesi (di cui 18 massimo di preammortamento).

 

“Si tratta di un provvedimento ad ampio respiro – commenta Maurizio Danese presidente di Confidi Veneto, cooperativa di garanzia di Confcommercio Imprese per l’Italia – di cui possono beneficiare tra le altre le imprese del commercio all’ingrosso e al dettaglio, di trasporto e magazzinaggio, dei servizi di alloggio e di ristorazione, dei servizi di informazione e comunicazione, di noleggio, le agenzie di viaggio, i servizi di supporto alle imprese, di istruzione, sanità e assistenza sociale, le attività artistiche e sportive e tutte le attività di servizi.”

 

I progetti oggetto di finanziamento devono riguardare:

 

  • il miglioramento del rendimento energetico degli impianti esistenti;
  • la produzione combinata di energia termica ed elettrica in cogenerazione;
  • la produzione di energia elettrica mediante celle a combustibile;
  • la produzione di energia da fonti rinnovabili, ossia da quelle fonti definite come tali dalla normativa di settore vigente.

Gli interventi possono inoltre avere come oggetto nuove linee produttive.

“Le spese ammesse – prosegue Arena – prevedono l’acquisto di macchinari, apparecchiature, attrezzature, impianti inerenti al progetto e le relative spese di trasporto, montaggio e assemblaggio; le opere edili strettamente connesse e dimensionate, anche dal punto di vista funzionale, ai macchinari e agli impianti di cui al punto precedente ed esclusivamente ad essi dedicate; il software di gestione della strumentazione di controllo e regolazione degli impianti; l’acquisto di diritti di brevetto, di licenze, di know-how e di conoscenze tecniche non brevettate; le spese tecniche per progettazione, direzione lavori, collaudo, coordinamento sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, certificazione degli impianti, eventuale certificazione dei costi da parte di un revisore esterno dei conti (MAX 15% sul totale); gli studi specialistici di diagnosi energetica dell’attività produttiva e degli impianti (“audit tecnologico”), in connessione agli investimenti di risparmio energetico e di produzione di energia da fonti rinnovabili per un massimo di 10.000 euro.”

 

Scegliendo il regime de minimis, sono ammissibili le spese effettuate dal gennaio 2010 od ancora da effettuare.

Non sono invece ammissibili aiuti destinati all’acquisto di veicoli per il trasporto di merci su strada da parte di imprese che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi; Aiuti concessi a imprese in difficoltà o aiuti ad attività connesse all’esportazione.

 

“Particolare attenzione va fatta nel predisporre la domanda – ricorda Danese – in quanto non sono ammissibili le spese relative a impianti (caldaie, collettori solari, ecc.) per produzione di energia termica e/o elettrica per uso residenziale; progetti che abbiano come fine l’adeguamento agli standard prescritti dalla normativa europea e nazionale vigente o contenuti nei singoli provvedimenti autorizzativi o prescritti nel giudizio di compatibilità ambientale; coibentazione di opere edili; mezzi ed attrezzature di trasporto di merci e persone; interventi riguardanti la sola sostituzione del tipo di combustibile qualora questo sia di origine fossile; acquisto di beni usati (sono ammissibili unicamente i beni “nuovi di fabbrica”, ossia quei beni mai utilizzati e fatturati direttamente dal costruttore (o da un suo rappresentante).”

 

I termini del bando scadono il 30/06/2015, fino a esaurimento fondi.

Tutta la modulistica necessaria è scaricabile dal sito internet di Veneto Sviluppo: www.venetosviluppo.it, attività e prodotti, finanza agevolata, finanziamenti, POR-FESR 2007-2013 Energia – azione 2.1.3.

 

Veneto Sviluppo, verificata la regolarità delle domande e la sussistenza dei requisiti prescritti, ammette (ovvero esclude) gli interventi proposti alle agevolazioni.

Gli interventi devono essere ultimati e rendicontati entro 18 mesi dall’ammissione, pena la decadenza dalle agevolazioni, salvi i casi di forza maggiore che dovranno comunque essere comunicati a Veneto Sviluppo con lettera raccomandata A/R entro e non oltre il termine di decadenza.

 

Non sono ammissibili titoli di spesa per i quali:

 

  • i pagamenti siano stati regolati per contanti o tramite assegni circolari anche non trasferibili;
  • i pagamenti siano stati effettuati da soggetti diversi dal beneficiario;
  • l’importo complessivo imponibile dei beni agevolati presenti in ciascun titolo sia inferiore a € 200,00 (euro duecento/00);
  • i pagamenti siano stati regolati anche parzialmente mediante ritiro dell’usato da parte del venditore o per compensazione.

Gli interventi ammessi alle agevolazioni dopo il 30 giugno 2014 dovranno in ogni caso essere ultimati e rendicontati entro e non oltre il 15 dicembre 2015.




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