TURISMO BISTRATTATO DALLE FORZE POLITICHE

turistidi Giorgio Sartori *

 

Leggendo e rileggendo i programmi elettorali dei vari schieramenti che hanno caratterizzato la tornata delle elezioni politiche appena conclusa abbiamo, purtroppo, notato che nessuno di essi conteneva la parola turismo.

Crediamo sia noto a tutti cosa significa turismo per l’economia del Paese ed in particolare per il Veneto e per la nostra bellissima Provincia.

Significa indotto economico che parte dal primario per arrivare al terziario avanzato e ai servizi alle imprese (professionisti, cooperazione, trasporti, eccetera). L’economia turistica è come l’edilizia, sistema che muove tantissimi fattori della produzione. 

 

Eppure nessuno schieramento, storico o nuovo che sia, ha pensato a questo segmento dell’impresa che nel veronese annovera più di 6.000 pubblici esercizi e oltre 1.200 imprese del settore ricettivo alberghiero ed extralberghiero. Una forza imprenditoriale che occupa, nel veronese, più di 35.000 persone tra titolari, collaboratori famigliari e collaboratori dipendenti.

 

Al turismo, in particolare al settore del ricettivo, si è pensato solo come strumento per raccogliere risorse attraverso l’imposta di soggiorno.
Per la verità qualcuno ha pensato al turismo, ma in negativo: cioè lo ha pensato come una delle deleghe da togliere alle Regioni per riportarlo sotto il mantello dello Stato.
Errore gravissimo, se verrà attuato.
Così come è un errore gravissimo la mancanza di coordinamento tra Regioni quando la promozione del Paese, nella sua interezza, valica i confini europei.
Ma da qui a pensare di tornare al vecchio, cioè ad attribuire competenza solo allo Stato, crediamo sia, lo ribadiamo, un grandissimo errore.
La Regione Veneto - così come pensiamo anche altre consorelle - è da anni impegnata, con una crescente professionalità nella promozione del Veneto e delle sue peculiarità.
Il successo di questa attività è certificato dal fatto che siamo la prima Regione italiana come importanza turistica.
Quindi, difendiamo con forza questa delega, questa autonomia legislativa e promozionale.
Non vogliamo tornare agli anni in cui all’interno della centralità vinceva la politica e non la professionalità.
Il tavolo del coordinamento Stato-Regioni potrà svolgere un ruolo importante in tutto questo.
Anche le organizzazioni di settore potranno fornire un valido supporto confidando in un supplemento programmatico che includa anche questo strategico settore nella prossima azione di Governo.


* Direttore Generale Confcommercio Verona




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