ARENA: «TASSE, IMPRESE E FAMIGLIE SONO ALLO STREMO»

arena new"Una volta, in questo periodo di dicembre c'erano le code per acquistare i regali di Natale, adesso la gente deve mettersi in fila alla Poste per pagare le tasse...". Lo ha detto il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena, in una intervista apparsa sul quotidiano "L'Arena" del 15 dicembre.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso del malcontento, si legge nell'articolo, è il pasticcio sul pagamento della seconda rata della Tares, che andrà interamente allo Stato, il cui termine scade il 16 dicembre. Nei giorni scorsi molti veronesi avevano preso d´assalto gli uffici dell´Anagrafe in via Adigetto e dell'Amia in via Basso Acquar per chiedere i bollettini, già peraltro arrivati nella maggior parte delle abitazioni, necessari a saldare la rata.

 

La confusione era nata dopo che il Comune e l´Amia avevano annunciato l´anticipo della scadenza, decisa dal governo, dal 31 al 16 dicembre. Palazzo Barbieri, tuttavia, ha già fatto sapere che non applicherà sanzioni sui ritardatari. Ma la presa di posizione di Arena non si ferma alla protesta per la «tegola» della Tares. "Gli enti pubblici corrono ai ripari come possono, ma le famiglie e le aziende - esclama - ormai non ce la fanno letteralmente più, e quindi non stupiamoci se l´esasperazione e il disagio sociale stanno ormai raggiungendo livelli di guardia".


Secondo il presidente di Confcommercio la situazione non può che peggiorare. "Dai calcoli fatti, il prossimo anno, con le nuove imposizioni fiscali dai nomi più disparati, si arriverà a pagare fino a sei volte di più di tasse complessive, una percentuale che non è di uno Stato di diritto". Prevedendo un 2014 tragico, Arena sostiene che molte aziende che già soffrono per il crollo del fatturato e per la mancanza di un margine operativo lordo indispensabile per poter investire, sono arrivate al punto di programmare la chiusura delle attività per salvaguardare il capitale dall´erosione di una tassazione sempre più indiscriminata". E porta ad esempio un amico, titolare di un albergo in provincia, "costretto -  afferma - a versare 16mila euro di Imu, cifra che di questi tempi è quasi impossibile assorbire".

 

"Il fatto che la gente faccia la fila agli sportelli di banche e uffici postali per pagare le tasse entro i termini di legge - osserva Arena - è un segno di grande responsabilità da parte dei veronesi, ma la pazienza di molti sta per finire e i segnali sono preoccupanti: quando senti i giovani dire che non hanno nessuna speranza nel futuro e che l´unica soluzione è andarsene dal nostro Paese significa che siamo quasi a un punto di non ritorno".


Il presidente dell´associazione di categoria si rivolge direttamente a Roma: "Il presidente del Consiglio Letta dice giustamente che di troppo rigore si muore, ma ora servono fatti, azioni concrete da parte di chi è stato votato per contrastare una deriva che costringe le aziende a chiudere o a delocalizzare. Senza contare l´emigrazione silente di molti italiani che fanno le valigie e vanno all´estero, perché se finora l´esasperazione è rimasta sui binari di una protesta pacifica, in un prossimo futuro la situazione potrebbe diventare incontrollabile".

da L'Arena del 15 dicembre 2013




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