MARTEDì A ROMA: «AZIENDE ALLO STREMO, URGE UNA SVOLTA»

Rete Imprese ItaliaMartedì 18 febbraio si terrà a Roma la mobilitazione nazionale indetta da Rete Imprese Italia che sarà accompagnata dallo slogan “Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”. Folta la presenza di imprenditori veronesi e venti.
L’evento è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa svoltasi nella sede di Confcommercio Verona alla presenza dei dirigenti provinciali delle cinque organizzazioni aderenti alla Rete: Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti.


“E’la prima volta che le nostre imprese scendono in piazza per manifestare, lo facciamo perché siamo esasperati”, ha detto il presidente di Confcommercio As.co Verona, Paolo Arena. “Saranno circa 5.000 gli imprenditori veneti che raggiungeranno la capitale e si uniranno i colleghi di tutta Italia per far capire che così non è più possibile andare avanti e c’è il rischio di una deflagrazione sociale, oltre che di un collasso economico. Le norme italiane ed europee ci impediscono di essere competitivi, non si può più fare impresa. Teniamo duro, non delocalizziamo e facciamo di tutto per restare sul mercato ma ormai la situazione è al limite. E i ricorrenti gesti estremi di imprenditori lo dimostrano”. 

“Qual è la strategia economica di questo Paese?”, si è chiesto Arena. “Perché la politica non dialoga più con i corpi intermedi, che finora hanno garantito la pace sociale? Questa mattina avevamo invitato i parlamentari veronesi per un confronto: sono venuti solo l’europarlamentare Fontana e l’assessore Enrico Corsi, che ringraziamo. Inaccettabile. L’80% del tessuto economico nazionale è composto da piccole imprese, che stanno morendo. Viviamo in un Paese borbonico che sa solo imporre tasse e generare burocrazia. Serve un patto per la crescita: ora o mai più”.
Angiolina Mignolli, presidente di Cna ha esordito affermando che “questo è l’ultimo grido d’allarme: la nostra non sarà una manifestazione fine a sé stessa, abbiamo elaborato numerose proposte per rilanciare un Paese al collasso. Basta con l’austerità, alle imprese, una volta pagate le tasse, resta sì e no il 30%. E ci danno pure degli evasori. Gli Statuti del contribuente e delle imprese vengono sistematicamente disattesi: dovremmo fare un esposto alla Ue per difenderci. Scendiamo in piazza per le imprese ma anche per i nostri collaboratori. Il lavoro, in Italia, finora è stato salvaguardato dalle piccole aziende. Concordo sulla brutta figura dei parlamentari veronesi, che oggi non si sono presentati…”.
“A Verona nel 2013 hanno chiuso oltre 12 imprese al giorno, nel Veneto oltre ottanta”, ha detto Andrea Bissoli, presidente di Confartigianato. “E a Roma che si fa? Si parla di legge elettorale, adesso si sono inventati una crisi di Governo mentre sempre più persone faticano a sbarcare il lunario. Non siamo abituati a protestare ma a lavorare sodo, però tutto ha un limite. Martedì 18 presenteremo le nostre proposte per ripartire, per far crescere l’Italia. Devono ascoltarci: il rischio sociale è alto”.
Per il direttore di Confesercenti Fabrizio Tonini “i dati relativi alle chiusure sono solo la punta dell’iceberg, moltissime aziende non sanno come pagare stipendi, luce e gas, chiedono dilazioni per le imposte: nel giro di sei mesi potrebbero raddoppiare i fallimenti. C’è una incredibile sottovalutazione del problema: ci debbono ascoltare o, prima o poi, le tensioni sociali esploderanno”.
Massimiliano Pontarollo di Casartigiani ha rilevato che “ci ritroviamo a fare gli stessi discorsi di quando Rete Imprese Italia di Verona aveva incontrato i parlamentari scaligeri, oggi assenti, prima delle ultime elezioni: da allora è aumentata la consapevolezza dei problemi da parte delle imprese e dei cittadini, adesso serve un cambiamento prima che sia troppo tardi”.




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