ZANON SU RENZI: «SBLOCCARE I CREDITI E IL CREDIT CRUNCH»

Massimo Zanon"Il discorso programmatico di Matteo Renzi, oggi, nell’aula del Senato, va nel senso del forte impulso di novità che il nuovo presidente del Consiglio vuol portare: il tono appassionato appare come un segnale di speranza", dice il presidente regionale di Confcommercio Massimo Zanon.

"Di carne al fuoco ce n’è tanta; ora bisognerà vedere quanto riuscirà a fare di tutto ciò che ha annunciato, il che dipenderà dalla sua capacità di non farsi avvinghiare dalle solite ragnatele che hanno immobilizzato il Paese. Pagare tutti i crediti delle piccole e medie imprese verso la pubblica amministrazione da subito, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti? Ben venga. Sblocco del credito per le pmi, che soffrono del credit crunch, sempre con l’intervento della Cdp? Magnifico. Riduzione a doppia cifra del cuneo fiscale, irreversibile? Non chiediamo di meglio".

 

"Di fronte a tanta carne al fuoco non possiamo non fargli gli auguri e sperare che tutto questo vada in porto. Bisogna rompere l’impasse del Paese e andare avanti come caterpillar".

 

"E’ vero: non ci sono veneti nella nuova squadra dei ministri, ma non ne farei un dramma. Se è chiaro che chi conosce il territorio è in grado di segnalare anomalie ed esigenze in modo più preciso, è anche vero che in passato abbiamo avuto momenti con tre ministri veneti e non si stava meglio. L’importante ora è avere dalla politica risposte macro che i sottosegretari e le Regioni possano tradurre in risultati concreti".
"Il Veneto - prosegue Zanon - è in una fase in cui non può essere dimenticato e se Renzi sarà in grado di dare risposte precise alle istanze del Paese potremmo dire che il lavoro che fa è quello per cui è stato chiamato al Governo. Sul suo tavolo ci sono tutte le cose che andiamo chiedendo da tempo. In particolare: riduzione e snellimento della tassazione globale; sostenibilità dei costi per fare impresa, a partire dal costo del lavoro; alleggerimento della burocrazia; accesso al credito, che oggi è previsto solo per chi non ne ha bisogno; regole chiare e certezze: attualmente sembra non esserci collegamento tra chi legifera sulle attività imprenditoriali e chi controlla i trasgressori, quelli veri".
"Chiediamo riforme capaci di rimettere in moto l’economia dando alle imprese la possibilità di creare nuovi posti di lavoro. Lo abbiamo ribadito anche martedì scorso, in piazza del Popolo a Roma, dove la presenza di 9mila imprenditori scesi dal Veneto per manifestare è stata un segnale chiaro e inequivocabile non solo di un malcontento, ma di un desiderio profondo di partecipazione alla vita attiva del Paese. Assieme a noi c’erano anche diversi nostri dipendenti, che ogni giorno combattono al nostro fianco stringendo i denti e la cinghia con noi perché consapevoli degli sforzi e dell’impegno che ogni giorno mettiamo in campo per scongiurare ulteriori perdite di posti di lavoro. A differenza della grande industria, li conosciamo uno per uno, i nostri collaboratori e le loro famiglie".
"Noi - conclude Zanon - ce la stiamo mettendo tutta dimostrando una tempra a prova di crisi, nonostante l’inerzia di palazzo abbia lasciato sul campo tanti, troppi piccoli imprenditori. Non vogliamo più che ciò accada; dopo il discorso programmatico di oggi, consegniamo nelle mani del nuovo Governo l’ultima carta di credito che ci è rimasta… e non si arrischi, in mezzo a tante problematiche, di immaginare un Paese senza corpi intermedi, visto che la rigenerazione costante delle piccole e medie imprese (rispetto alle gambe di pietra della politica) è già iniziata come minimo da cinque anni".




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