"LEGALITA' MI PIACE", ARENA: BOOM DELL'ABUSIVISMO

Paolo Arena“I dati presentati oggi in occasione della giornata di mobilitazione nazionale "Legalità mi piace" di Confcommercio confermano quanto andiamo dicendo da tempo: l’abusivismo sta radicandosi fortemente anche nel turismo, servono più controlli e norme specifiche per combattere un fenomeno in forte espansione anche nel Veronese”.

 

E’ il commento di Paolo Arena, presidente provinciale di Confcommercio As.Co. dopo aver seguito questa mattina la diretta streaming con la sede confederale nazionale dove sono intervenuti tra gli altri il leader nazionale Carlo Sangalli e il ministro dell’Interno Angelino Alfano.


“Dai dati presentati sulla base di una ricerca effettuata da Gfk-Eurisko - aggiunge Arena - emerge che nel 2014 l’abusivismo nel turismo ha sottratto ben 5,2 miliardi di euro alle imprese “legali”, un dato superiore a quello della contraffazione, attestata a 3,3 miliardi di euro, e del taccheggio che, pur in crescita, è valutato in poco meno di 5 miliardi. Una realtà che deve far riflettere: nella nostra provincia, nonostante l’azione delle forze di polizia, negli ultimi anni vi è stato un vero e proprio boom di strutture che svolgono concorrenza sleale nei confronti del comparto ricettivo tradizionale”.
Arena sottolinea anche il fatturato record dell’abusivismo commerciale, valutato in 7,8 miliardi di euro: “la crisi sta alimentando illegalità e criminalità che arrecano danno alle nostre aziende, all’economia in generale e al decoro delle città. Occorre intensificare i controlli e dar vita a norme precise e severe, ne va della sopravvivenza del terziario di mercato rappresentato dalla nostra Confcommercio”.
I dati della ricerca presentata oggi parlano chiaro: nel 2014 le imprese commerciali, gli alberghi ed i pubblici esercizi hanno perso 26,5 miliardi di euro per illegalità varie: abusivismo, contraffazione, taccheggio, criminalità. Fenomeni che comportano anche una perdita di reddito per le imprese pari all'8,2%, con oltre 260 mila posti di lavoro regolari a rischio.
Il 27% dei consumatori ha acquistato almeno una volta nel 2014 un prodotto o un servizio illegale (+1,4% rispetto al 2013); in particolare aumenta l'acquisto di alimentari (+9,9% nel 2014) e di farmaceutici contraffatti (+6,1% nel 2014), a testimonianza di quanto la crisi stia incidendo sui bilanci delle famiglie; per oltre l'80% delle imprese la crisi economica sta avvantaggiando il mercato dei prodotti illegali e l'esercizio abusivo delle professioni; tra gli effetti più dannosi prodotti dalle diverse forme di illegalità le imprese del commercio, del turismo e dei servizi indicano principalmente la concorrenza sleale (60,8%).
Per ciò che riguarda la percezione del livello di sicurezza dall'inizio della crisi, per le attività commerciali è peggiorata per il 47% degli imprenditori. Il dato è più accentuato in alcuni settori specifici come tabaccai, venditori su aree pubbliche e benzinai. Per il 68% delle imprese, sono in crescita i furti e i crimini come abusivismo, contraffazione e rapine (in aumento per circa il 50/55% degli imprenditori). Nel 59% dei casi le minacce subite dagli imprenditori si limitano a pressioni psicologiche, la percentuale è più accentuata quando la minaccia è portata dalla criminalità organizzata.




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