ELEZIONI REGIONALI, LE PROPOSTE DI BERTI E TOSI

Dopo l'incontro con Luca Zaia dello scorso 13 maggio, la sede di Confcommercio As.Co Verona ha ospitato mercoledì 27 maggio altri due candidati alla Presidenza della Regione Veneto: Jacopo Berti (Movimento 5 Stelle) e Flavio Tosi (Lista Tosi). 

Un’occasione, a poche ore dall'apertura delle urne, per conoscere il loro programma, la loro visione del terziario di mercato e porre domande tramite il moderatore Maurizio Battista, caporedattore del giornale L'Arena.  

 Con Berti il primo tema trattato è stato quello dei Confidi, dei fondi europei e dell’accesso al credito, da lui definito “tema fondamentale e punto di forza a livello nazionale per il nostro schieramento”.

I 5 Stelle puntano sul  Microcredito: “si possono ottenere 65 milioni di euro in 5 anni togliendo i vitalizi e le spese della casta per aiutare almeno 2.600 imprese con 25 mila euro l’una". Berti ha invitato le categorie ad aprire un tavolo per istituire il reddito di cittadinanza finalizzato alla formazione per il lavoro, sulla stregua di quanto già fatto in alcune regioni (“non è assistenzialismo”), e si è detto contrario alle aperture domenicali e ai megacentri commerciali: "A San Donà di Piave gli americani stanno preparando una Caorle 2”, ha detto. Per il turismo “la Regione Veneto non ha fatto niente: va potenziato il trasporto locale con treni e bici”. E ha concluso: “sono stanco di quetsa campagna elettorale, non vedo l’ora di iniziare a lavorare”…

 

E'stata quindi la volta di Flavio Tosi, che in primis ha rilanciato l'idea di creare un sistema veneto creditizio unendo le forze tra Fondazioni bancarie e Popolari in modo che nasca un consorzio fidi più vicino alle necessità dei veneti. Ha poi denunciato il fatto che la Regione "non ha utilizzato 172 milioni di fondi europei".

 

Maurizio Battista con Berti. Nella foto di apertura, con Tosi.


Sul turismo, Tosi si è detto contrario alla privatizzazione degli Iat. Quanto alla cultura e alla Fondazione Arena, “bisogna investire perché sono settori che garantiscono un enorme indotto per la città; sarà tuttavia necessario razionalizzare i costi della Fondazione”  

Un accenno poi alla sentenza Uber: dal mondo Confcommercio si chiede ora di intervenire anche sulla deregulation del settore extralberghiero: "Qui a Verona siamo da sempre molto attenti al problema dell'abusivismo”, ha detto Tosi, “però serve una normativa regionale, altrimenti la direttiva Bolkenstein sulle liberalizzazioni rischia di provocare sconquassi".

Capitolo aperture domenicali: "La grande distribuzione ha capito che non è conveniente tenere aperto anche nei festivi, serve solo a spalmare le vendite su sette giorni invece di sei; serve però una norma di sistema anche qui".

E i nuovi centri commerciali a Verona? "Saranno tre", ha spiegato Tosi. "Uno è eredità del passato, alle ex Cartiere. Gli altri due sono funzionali ai parcheggi scambiatori del filobus. Il Comune deve trovare le risorse per realizzare le opere accessorie al filobus e quindi per necessità un centro commerciale si farà a Verona est, vicino alla rotatoria di San Michele, e un altro a Verona sud nelle ex Officine Adige. La normativa regionale nel complesso è positiva, ma per come è stata impostata il rischio è che qualsiasi area industriale artigianale dismessa possa trasformarsi in commerciale; un fatto preoccupante per tanti comuni veneti”.

Agli incontri con i candidati Governatori organizzati da Confcommercio Verona era stata invitata anche Alessandra Moretti.




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