ASSEMBLEA PUBBLICA, UN SUCCESSO: RESOCONTO

assemblea 16 maggio 2016Grande successo, a livello di presenze e di...  risposte istituzionali per l'assemblea pubblica di Confcommercio As.Co. VeronaOltre la paura: sicurezza come base di crescita” di lunedì sera in fiera.

 

Un'assemblea che ha fornito numerosi spunti registrando il tutto esaurito nell'auditorium: oltre 800 le persone intervenute. Nell’occasione il Ministro dell'Interno Angelino Alfano si è impegnato  a convocare i vertici di Confcommercio Verona e nazionale al Viminale per elaborare un piano nazionale di contrasto alle locazioni abusive ed ha spiegato che sta lavorando “a un disegno di legge sulla sicurezza urbana che avrà proprio la funzione di adattare il concetto di sicurezza a livello territoriale" che dovrebbe vedere la luce a breve.

"Noi - ha detto il Ministro, che prima dell'assemblea ha incontrato alcune autorità e imprenditori veronesi al quinto piano di Veronafiere, ospiti di Maurizio Danese - non ci accontentiamo di vedere che i reati sono in calo, perché pensiamo che la percezione dei nostri concittadini sia differente e noi vogliamo assolutamente rispondere a quella che è la sensibilità degli italiani. E siamo qui anche per dire che daremo una mano ai sindaci. Noi vogliamo che la sicurezza sia un concetto declinato sul territorio".

"Siamo contenti dei risultati ottenuti, per andare avanti lavoreremo anche chiedendo un maggiore impiego di forze dell'ordine e anche di soldati", ha aggiunto Alfano spiegando che "abbiamo impiegato un ulteriore contingente di 750 soldati, deliberato in uno degli ultimi Consiglio dei ministri. E abbiamo deciso di dispiegarli immediatamente sul territorio". "Questi soldati - ha proseguito - servono a presidiare delle postazioni fisse, in modo tale che le forze dell'ordine, ossia i Carabinieri, la Polizia, la Guardia di Finanza, che erano impegnati lì, si possano sganciare e mettersi alla guida della volante e girare per le nostre strade". I nostri risultati sulla sicurezza - ha detto il ministro - sono buoni, anche a livello più generale; non solo per quello che riguarda la criminalità urbana, ma anche per le dinamiche del terrorismo. In un mondo in cui nessuno può dirsi a rischio zero noi siamo un Paese nel quale la prevenzione ha funzionato".

 

“La microcriminalità non esiste, esiste la criminalità punto e basta; le pene vanno scontate”, ha aggiunto. “La soluzione? Costruire nuove carceri. Anche se i reati sono in continua discesa negli ultimi anni e nel primo quadrimestre del 2016 calano ancora. Ma è pur vero, come sostiene Confcommercio Verona, che la percezione è diversa”. Alfano ha svelato dei retroscena sull’operazione che hanno portato a bloccare il “muro” austriaco al Brennero: “con una prova di efficienza abbiamo dimostrato che l’Italia sa fare l’Italia. Evitare il muro ha significato evitare il flop dell’Europa: di lì passa un tir ogni 6-7 secondi, un blocco avrebbe significato un danno enorme all’economia, alle esportazioni”. Per quanto riguarda il sistema di accoglienza Alfano ha spiegato che “non siamo più l’emergenza europea, ma purtroppo ci ritroviamo a cogliere il frutto avvelenato dell’instabilità libica. Bisogna stabilizzare il governo libico”.

Intervista Paolo Arena e Angelino Alfano

 

La relazione di Paolo Arena

In apertura di lavori Paolo Arena ha “inquadrato” il tema dell’assemblea focalizzando i problemi legati alla sicurezza con cui quotidianamente debbono confrontarsi gli operatori del terziario di mercato ma anche i comuni cittadini: “oltre la Paura, la necessità crescente di sicurezza è un tema molto importante per noi che abbiamo voluto affrontare in questa assemblea così partecipata. Siamo veramente sicuri? Quali ulteriori soluzioni possiamo mettere in campo?”. “Confcommercio rappresenta le imprese radicate nelle nostre strade, nei nostri paesi, nelle nostre città, ascolta le persone, ne interpreta i cambiamenti, vive insieme le paure, le incertezze, che da troppo tempo accompagnano questo momento storico”, ha aggiunto Arena dopo la proiezione di un video che ha mostrato le eccellenze veronesi: l’Arena con la sua stagione lirica, il Lago di Garda, la Fiera, la Camera di Commercio, l’aeroporto, la stazione ferroviaria, il Consorzio Zai, la VeronaMercato, le comunità, le aziende, “insomma la nostra cultura, la nostra civiltà”. Tutti luoghi “sensibili”, che giornalmente devono essere sorvegliati al fine di garantire la sicurezza.

 

“Viviamo un momento storico che ci obbliga a guardare oltre la paura, quella paura iniziata nel 2001 con l’attacco alle Torri Gemelle e proseguita a causa di una lunga scia di attentati” ha aggiunto il presidente di Confcommercio As.Co. Verona elencando i principali attacchi terroristici degli ultimi quindici anni. “Dopo il primo attentato ci fu la pronta reazione del mondo occidentale con la guerra in Afghanistan, guerra ancora in corso, la guerra all’Iraq, la primavera araba, con la conseguente destabilizzazione del nord Africa, Libia, Tunisia, Egitto in primis, la guerra in Siria. Oltre alla perdita ingente di vite umane quanto è costato a livello economico questa situazione? Dal 2000 al 2014 l’Economic Peace di New York ha stimato un costo di oltre 283 miliardi di dollari”.

 

“Questa situazione - ha aggiunto Arena - sta mettendo in luce la grande fragilità dell’Europa che invece di muoversi compatta ritarda decisioni improrogabili che avrebbero lo scopo di arginare un problema enorme. E invece cosa fa? Cerca di erigere nuovi muri. Grande il risultato raggiunto proprio dal Ministro Alfano Venerdì scorso in Austria che ha impedito il realizzarsi di questo assurdo progetto che avrebbe creato gravissimi danni al turismo italiano ai trasporti e alle molte aziende che utilizzano il Brennero come porta per l’esportazione”. Arena ha posto quindi l’accento sul livello di sicurezza in Italia evidenziando la differenza tra “la situazione reale e quella percepita dall’opinione pubblica”: “Il livello di sicurezza, dati alla mano, è elevato; ad oggi, 16 maggio 2016, l’Italia è uno dei pochi Paesi europei che non ha subito attentati e questo non certo per pura casualità, ma per il grande lavoro di prevenzione ed intelligence delle nostre forze di polizia. Fino ad oggi sono state espulse dal nostro Paese oltre 158 persone considerate pericolose o legate a possibili gruppi terroristici”.

 

“Non esiste però solo la sicurezza da attentati di stampo terroristico; esiste anche, la percezione di sicurezza messa in discussione dai tanti reati contro il patrimonio, dai furti nelle attività commerciali e nelle private abitazioni, dalle rapine ai sequestri di persona, dalla contraffazione al commercio abusivo, alla concorrenza sleale. Per Verona e Provincia i numeri ufficiali dicono che i reati sono in calo. Tuttavia, non passa giorno senza che i giornali riportino notizie di furti nelle abitazioni e non passa giorno, che gli imprenditori si rivolgano alle sedi della nostra Confcommercio per chiedere maggiore presenza sul territorio delle Forze dell’ordine. Non passa giorno che non si abbia notizia di truffe e raggiri ai danni degli anziani, azioni odiose proprio per la vulnerabilità dei soggetti destinatari degli atti criminali. E il sentiment che rileviamo ogni giorno è di conseguenza assolutamente opposto: il livello di sicurezza percepita, infatti, non è mai stato così basso”.

Relazione Paolo Arena

 

Arena ha ricordato che a Verona sono attivi circa 800 Carabinieri dislocati in 51 Comandi; circa 500 finanzieri, dislocati in 8 Comandi; la Questura di Verona con oltre 400 uomini e altri 250 tra Polfer, Polaria e Polizia stradale, uomini impegnati anche al di fuori della stessa provincia di Verona. Nel capoluogo di provincia poi esistono pattuglie miste tra militari e forze di polizia dell’operazione Strade sicure. “Sarebbe auspicabile che questo servizio venisse esteso anche nei comuni limitrofi a quelli del capoluogo”, ha detto Arena. “Abbiamo poi la Polizia Locale, di cui si contano 280 uomini nel Comune capoluogo e circa 400 negli altri Comuni del veronese”. Arena ha lanciato la prima proposta: “le polizie locali potrebbero, sotto il coordinamento del Comando del capoluogo di provincia, attuare controlli del territorio anche durante le ore notturne, le più sguarnite e pericolose, mettendosi insieme e superando la limitatezza del numero di agenti per ogni singolo Comune, troppo esigui per creare turni; se messi insieme, rappresenterebbero una forza ragguardevole. Dobbiamo andare oltre gli accordi tra comuni vicini con la possibilità di lavorare insieme, per il bene del territorio”.

 

“Il coordinamento - ha proseguito - sarebbe una risposta, per i cittadini, importantissima, che non richiederebbe particolari investimenti perché mezzi e uomini sono già presenti sul territorio. Le polizie locali di un Comune potrebbero intervenire anche al di fuori dei limiti territoriali dell'Amministrazione di appartenenza. Ciò permetterebbe di ottimizzare ed aumentare i servizi di controllo con una maggiore estensione dell’orario di presidio del territorio. Oggi solo la polizia locale di Verona è operativa 24 ore su 24. Importante, inoltre, diventa lo scambio di informazioni tra polizia locale e altri organi di polizia, oggi non del tutto in linea".

 

"Eppure la messa in rete di sistemi di sicurezza dei Comuni e l’esportazione dell’esperienza e della tecnologia aumenterebbe, senza dubbio, la sicurezza. Ho avuto il piacere di constatare di persona, la tecnologia del Comando della Polizia locale di Verona dove on line si riesce a vedere dove risiedono le persone, i loro documenti di identità, e si possono visualizzare le planimetrie degli esercizi commerciali e delle abitazioni, nonché i sistemi di video sorveglianza del territorio”.

 

“La polizia locale, però- ha aggiunto Arena - non può accedere ad alcuni dati e questo rappresenta un grande limite, perché sarebbe auspicabile una maggiore sinergia e collaborazione con l’utilizzo immediato delle banche dati attinenti le persone ricercate o i veicoli rubati”. Ulteriore sottoposto all’attenzione del Ministro, l’ampliamento dei poteri di controllo delle vigilanze private: “Sappiamo che molte imprese commerciali subiscono spesso il taccheggio, fenomeno purtroppo in costante aumento: un segnale importante potrebbe arrivare dall’attribuzione, alle guardie giurate, della possibilità di effettuare un primo e più approfondito controllo nei confronti delle persone sospette, per contrastare questa tipologia di reato, magari autorizzando una sorta di fermo fino all’arrivo delle Forze di polizia”. Oggi i “cattivelli”, ha aggiunto il presidente di Confcommercio Verona, “sanno che non possono essere trattenuti, nemmeno granché controllati e possono andarsene indisturbati”.

 

Quindi un passaggio sulle telecamere quale strumento di sicurezza: “siamo al paradosso. Gli imprenditori, tranne poche eccezioni, devono cancellare le riprese fatte nelle proprie imprese entro 24 ore, pena sanzioni pesanti. Pensate… qualora un sistema di videosorveglianza non rispetti questa norma, siamo soggetti ad una sanzione che va da 30 mila a 180 mila euro. Ese manca il cartello informativo circa l’esistenza di una ripresa in atto, la sanzione va da 6 mila a 36 mila euro”. Per Arena, “è fondamentale innalzare il limite di conservazione delle immagini a quattro/cinque giorni, per permettere maggiori e più accurate verifiche a seguito di eventi delittuosi. Verifiche che non vogliamo fare noi come imprenditori, ma che vorremmo mettere disposizione delle forze di polizia”. Insomma, “la videosorveglianza può venire sempre più incontro alle esigenze di salvaguardia del territorio, ma dobbiamo eliminare paletti assurdi e sanzioni decisamente sproporzionate: oggi la cosiddetta privacy è più importante della sicurezza”.


E sulle locazioni turistiche: “in questi anni la crescita della ricettività extralberghiera ha assunto dimensioni imponenti, con ampie ricadute economiche ma con risvolti sociale da non trascurare. Su 100 persone che soggiornano a Verona, circa 60 propendono per un soggiorno nell’extralberghiero. Con la possibilità introdotta dal web e dai sistemi portatili, oggi tutti affittano facilmente tutto, dovendo rispettare poche regole, tutto a discapito della tutela dell’ospite, e, soprattutto, della sicurezza. Grazie proprio alle possibilità offerte da questi sistemi informatici, il Governo potrebbe venirci in aiuto contrastando i fenomeni di abusivismo che riverberano sul piano fiscale, sul piano dell’occupazione e non da ultimo sul piano della sicurezza sia degli ospiti sia dei territori. Controlli che potrebbero essere facilitati chiedendo alle società che gestiscono questi siti di trasmettere all’amministrazione finanziaria la lista delle transazioni”. “Oggi, infatti - ha proseguito Arena - non possiamo permetterci di non sapere con certezza chi arriva sul nostro territorio. Ma, e qui c’è il ma… non tutte le strutture extralberghiere sono registrate e, quindi, “tracciabili”. Oggi dobbiamo sapere chi dorme e dove lo fa. Questo per motivi di sicurezza”. Un appello fatto immediatamente proprio da Alfano che, come scritto all’inizio, ha dichiarato che accoglierà Confcommercio al Viminale per elaborare un piano ad hoc su questo delicato tema.

Oltre la paura

 

Arena ha concluso l’intervento facendo riferimento alla “sostanziale impunità di chi commette reati; di chi, anche se colto in flagranza, non viene assicurato alle patrie galere o di chi vi trascorre poche ore prima di essere rimesso in libertà”. “Questo a mio avviso alimenta l’esasperazione, e vede sovente vanificare il lavoro delle forze dell’ordine. E’ questa la prima causa della sensazione diffusa d’insicurezza e di paura. Sappiamo che cambiare questa situazione non è facile, ma dobbiamo cominciare a farlo per il rispetto dei cittadini, delle imprese, per mettere regola alle regole. Chi sbaglia anche in quelli che sono definiti microreati ma che per noi sono invece reati con la “r” maiuscola deve avere una giusta sanzione detentiva, e questo per il bene del Paese, per lo sviluppo delle imprese e per tutti i cittadini. Crediamo inoltre che l’impresa debba essere considerata come un valore sociale da difendere con fermezza: questo perché dove s’insedia crea una maggiore vivibilità, una maggiore sicurezza”. L’intervento si è concluso con il “bentornato” alle 17 opere trafugate dal museo di Castelvecchio circa sei mesi fa e recentemente recuperate: “ringraziamo di cuore tutte le forze di polizia che sono riuscite ad ottenere questo importante risultato. Bravi: speriamo adesso che i responsabili rimangano in carcere…”.

 

Sangalli: la sicurezza è la priorità

A tirare le conclusioni della serata, con la consueta verve ed energia, il presidente nazionale Confcommercio Carlo Sangalli: "La sicurezza è la priorità e per garantirla serve tolleranza zero", ha detto. “Occorre severità anche nei confronti dei commercianti che non si comportano bene". "Ma un negozio che chiude - ha aggiunto Sangalli - è un pezzo di democrazia che si perde". Il presidente di Confcommercio ha quindi specificato che "legalità e sicurezza sono sicuramente il requisito di una democrazia compiuta, ma sono anche condizioni essenziali per un'economia sana e per un mercato che funziona. Purtroppo ci sono anche dei costi sociali e dei fenomeni criminali molto pesanti: mi riferisco ad abusivismo, contraffazione, usura, rapine, estorsioni". Sangalli ha poi spiegato che "sottraggono al commercio e al turismo ogni anno oltre 27 miliardi di fatturato, mettendo a rischio 260mila posti di lavoro regolari. Questo non è tollerabile e non ce lo possiamo permettere. Ed è per questo che non chiediamo tolleranza zero contro ogni forma di illegalità, sostenendo l'azione fondamentale delle forze dell'ordine e della Magistratura, fatta di interventi preventivi e repressivi con controlli serrati e pene certe".

relazione Carlo Sangalli




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