ORARI DEI PLATEATICI, NESSUNA MODIFICA. ARENA: BENE COSì

arena newGli orari dei plateatici non si toccano: questa in sintesi la posizione dell’assessore al commercio Marco Ambrosini dopo che nei giorni scorsi il Parlamentino della Prima Circoscrizione aveva chiesto una limitazione dell’orario.

 

Sulla questione era prontamente intervenuto il presidente di Confcommercio As.Co. Verona Paolo Arena: “Ipotizzare un indiscriminato stop ai plateatici alle 23 - il commento di Arena - suona come paradosso in quella che è la quarta città turistica d’Italia, tanto più che negli ultimi anni la stretta collaborazione tra la nostra associazione di categoria e la polizia municipale ha ridotto notevolmente i disagi limitando drasticamente il numero degli esercizi che creano situazioni di effettivo disturbo”.

“Vogliamo veramente - prosegue Arena - una città con tutte le insegne spente dalle 23? Quale servizio sarebbe offerto ai tanti cittadini e turisti che frequentano la città e ai melomani che escono dall’anfiteatro areniano?”. “Inoltre - aggiunge Arena - definire il centro storico un luna park è offensivo nei confronti dell’amministrazione di cui lo stesso Parlamentino fa parte; se qualcuno vuole vedere un parco divertimenti può andare in provincia, dove ce ne sono, ma Verona è considerata una delle più ordinate e accoglienti città per qualità dell’offerta e rispetto delle regole, grazie al lavoro svolto da amministrazione comunale e mondo commerciale”.

 

Per Arena una città che voglia definirsi realmente a misura di turista, in grado di offrire quindi servizi e opportunità in linea con le principali città del Paese e del resto d’Europa non può permettersi misure restrittive e divieti che rischierebbero di proiettarla non verso il futuro ma nel passato, causando rilevanti danni economici alle imprese collegate a un settore, quello turistico appunto, primaria fonte di reddito e di indotto per tutto il territorio.

 

Non solo: per Arena c’è il rischio di una desertificazione del centro storico con un impoverimento anche del tessuto sociale e serie conseguenze per la sicurezza e la tutela dei cittadini. E’ certificato infatti che quando chiudono gli esercizi commerciali, accattonaggio, furti e degrado aumentano in modo esponenziale. Attenzione dunque, conclude Arena, a trasformare la città di Verona in un dormitorio; misure drastiche rischierebbe di snaturare situazioni circostanziate e gestibili con il dialogo tra imprenditori, Confcommercio e amministrazione comunale in un problema dell’intera collettività.




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